At 2, 14. 36-41; 1 Pt 2, 20-25; Gv 10, 1-10
“Io sono il buon pastore” (Gv 10, 14), facciamo la nostra riflessione, perché è ben vero: all’inizio di una strada non si sa o non si sa abbastanza, ma quando si è fatta della strada, quando si è andati avanti nella vita, quando delle cose, delle situazioni, delle persone si porta un giudizio maturo, allora ancora più evidentemente si sente una realtà, un’invisibile realtà, ma una realtà forte, una realtà vigorosa, una realtà meravigliosa: il Signore è con noi. Iddio è con ogni anima che lo cerca. Dio è con ogni famiglia che lo ha posto al centro. Sì, vorrei proprio che sentiste stasera com’è buono il Signore e come, lungo la vostra strada, non ha mancato, non ha mancato alla promessa che vi ha fatto allora, non ha mancato in questo quarto di secolo a una serie molto, molto evidente delle sue misericordie.
Ecco, vorrei che questa vostra grande opera di fede, questa testimonianza che voi date, per la quale dopo venticinque anni venite qui allo stesso altare, sentiste come il Signore non delude mai, come il Signore è veramente il Buon Pastore, come il Signore giorno per giorno, situazione per situazione, avvenimento per avvenimento, non manca nella sua Provvidenza.
Oh, beato colui che ha fede! Quelli che non hanno fede sono smarriti sia di fronte al dolore, quando alzano gli occhi al cielo, ma direi sono ancora più smarriti quando, in un grande momento di gioia, cercano chi ringraziare e non hanno fede e non lo trovano.
Vorrei che il riconoscere la Provvidenza di Dio, riconoscere il suo amore fosse la grazia che ancora abbondante ricevete questa sera. Riconoscere la bontà di Dio, aumentare la fiducia in lui, essere sempre in una visione serena della sua grazia, ecco, è un frutto spirituale magnifico. Deve crescere la nostra fede, perché è cresciuta la nostra esperienza. Deve crescere la nostra fede perché è cresciuta la nostra maturità. Deve crescere la nostra fede, perché la nostra vita, se è avanzata, deve aumentare la nostra fede proprio perché sempre di più noi vediamo che tutto viene da Dio e tutto ritorna a lui.
Ed è in questo senso allora il nostro augurio, l’augurio che possiate sempre maggiormente realizzare quanto allora avete pensato, quanto adesso avete raccolto; che possiate realizzare sempre di più quello che il Signore nella sua infinita misericordia ha disegnato per voi, il suo disegno: c’è un filo d’oro nella vita di ogni uomo, c’è un filo d’oro che ci guida, è il suo amore.
Ecco, che cosa noi vi auguriamo? Che nel segno di questa Provvidenza sempre di più si maturi la vostra vita e sempre maggiormente cresca la vostra consolazione. Iddio non delude, gli uomini sì. Iddio non inganna, gli uomini invece rifiutano quella parola che poco prima avevano dato.
Noi vi auguriamo di essere, così, nella pienezza della grazia di Dio, della sua Provvidenza, della sua carità.
CODICE | 75DGO01362M |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza, 19/04/1975 |
OCCASIONE | Omelia, Sabato III settimana Tempo Pasqua - Anno A - 25° di Matrimonio |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Fiducia in Dio |
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