12/05/1979 - Omelia Sabato IV Pasqua

Sant’Ilario d’Enza, 12/05/1979
Omelia, Sabato IV settimana Tempo Pasqua

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“Se conoscete me, conoscerete anche il Padre”.

Conoscere Gesù è la cosa più vitale ed è la cosa più bella.

Gli antichi profeti desideravano vedere Dio, anelavano al suo volto. Ecco, Dio ascoltò le suppliche dell’umanità e venne, mostrò il suo volto e il suo volto è Gesù, è il suo Figlio diletto, l’immagine della sua sostanza.

Tutta la vita spirituale dev’essere posta proprio così in una ricerca, in un’ansia per conoscere Gesù, per conoscere quella perfezione di amore che si è svelata in Lui. Ha detto il Signore che quando noi lo abbiamo imparato a conoscere conosciamo anche il Padre. Cosa vuol dire conoscerlo, se non essere ricchi della fede che fa vedere Dio, della fede che fa conoscere come conosce Dio? Cosa vuol dire conoscere il Padre, se non capire quanto è grande, quanto è degno di onore, quanto lo dobbiamo amare?

Ed è proprio nella preghiera, nella preghiera fatta in nome di Gesù, che noi otteniamo questa magnifica grazia, ma nella preghiera vera, nella preghiera che è frutto di Spirito Santo. E’ lo Spirito Santo diffuso nei nostri cuori che ci insegna a pregare, che ci insegna a innalzare a Dio la nostra voce, a innalzare a Dio la nostra vita.

E’ la preghiera che ci dà il senso delle proporzioni, che ci fa sentire il Padre in tutta la sua tenerezza, che ci guida in quello spirito di figli adottivi che deve veramente trasformare tutta la nostra esistenza in un cantico vero e grande.

E’ nello Spirito Santo che noi possiamo unicamente sentire come la nostra grandezza è misurata dalla nostra preghiera.

La preghiera ci giudica: quando ci avviciniamo a Dio vediamo nella sua luce tutte le nostre miserie e tutte le nostre difficoltà, è nella luce di Dio che vediamo come ci esprimiamo con sincerità, come la nostra intenzione e la nostra vita sono passate nella nostra preghiera. Perché la nostra preghiera non sia una formalità bugiarda, una formalità forse non solo vana, ma dannosa, quando cerchiamo di assumere un atteggiamento che non corrisponde alla realtà.

Noi dobbiamo allora, con umiltà, ripetere la preghiera dell’apostolo Filippo: “Signore mostraci il Padre”. Sì. Mostraci Signore il tuo volto e nel tuo volto leggeremo la misericordia e la bontà del Padre, leggeremo quanto ci è necessario per il nostro bene e per il bene degli altri. Mostraci il tuo volto, Signore, e fa che siamo perseveranti in una preghiera retta, in una preghiera sincera, in una preghiera di elevazione, in una preghiera di amore.

Che la nostra preghiera sia ogni giorno la nostra ricchezza, la nostra difesa, che sia particolarmente la nostra gioia.

CODICE 79EBO01362N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 12/05/1979
OCCASIONE Omelia, Sabato IV settimana Tempo Pasqua
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Conoscere Gesù nella preghiera
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  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
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