Ger 11,18-20; Gv 7,40-53
“Mai un uomo ha parlato come parla quest’uomo”. Noi dobbiamo ricordare che la Parola del Signore è per tutte le generazioni. Non è stata soltanto per allora, è anche per gli uomini del nostro tempo. La sua Parola. Quella Parola che troviamo viva e fervida nel Vangelo, quella Parola che risuona nell’intimo dell’anima nostra, perché Gesù è il risorto ed è presente nella sua Chiesa per tutti gli uomini. È presente. È presente e ci fa capire la Parola che ha registrato il Vangelo e ce ne dà il significato intimo. Dobbiamo evidentemente accrescere questa nostra profonda convinzione. La dobbiamo accrescere per non lasciarci frastornare da tutte le altre parole, da tutti gli altri avvenimenti. Il Signore dà la sua parola, noi dobbiamo ascoltarla con l’intelligenza aperta e col cuore veramente fervido. È proprio questo ascolto che dà l’inizio al vero orientamento dell’uomo alla sua vera salvezza. Le parole degli uomini passano, le parole degli uomini molte volte sono illusorie, ma la Parola di Dio resta in eterno. Gli uomini dicono tante cose e ne promettono tante altre. La Parola del Signore è una Parola di verità e di giustizia, è una Parola che è per ogni uomo, è una Parola che vale per ogni società degli uomini. Perciò ci dobbiamo preoccupare di capire questa Parola dopo averla accolta, di rifletterci e di applicarla alla nostra vita, perché la Parola del Signore tende a trasformare la nostra esistenza, tende a dare un significato a tutte le nostre azioni. È una Parola che, lo ricordiamo quello che ancora ha detto Lui, è una Parola che diventa come una fontana d’acqua zampillante fino alla vita eterna. Perché chi segue la Parola del Signore sarà condotto da Lui nella gloria dell’eternità. Muoiono le parole degli uomini, e muoiono gli uomini stessi, tutto passa, ma il Signore resta, ma la sua promessa è veridica, ma il suo amore è forte e tenace. Ecco cosa ci dobbiamo proporre: particolarmente in questo tempo di Passione, questi quindici giorni che precedono la Pasqua, dobbiamo sentire l’invito ancora più forte al raccoglimento, alla preghiera, a quella riflessione salutare per il bene e la grazia delle nostre anime. E così in questa celebrazione della Parola noi inseriamo questo battesimo. Noi auguriamo ogni bene a questa bambina, le auguriamo di vivere nella protezione e nella benedizione di Dio perché cresca così saggia nella sua via, saggia nelle sue relazioni, perché possa essere di consolazione ai suoi cari e possa essere veramente così in corrispondenza a quanto ha promesso il Signore dando questo battesimo, per cui diventa sua figlia e diventa tempio dello Spirito Santo.
CODICE | 77CRQ013 |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza, 26/03/1977 |
OCCASIONE | Omelia, Sabato IV Settimana Tempo Quaresima |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI |
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