04/06/1977 - Omelia Sabato IX Ord Congresso Eucaristico Battesimi

Pro 8, 22-31; Rm 5, 1-5; Gv 16, 12-15

Questa sera è una festa di molta gioia: ritornano le parole del Salmo: "Lodate il Signore perché buono, perché la sua misericordia è in eterno" (cfr. Sal 117).

Festa di gioia, festa di ringraziamento. Il Signore ci ricorda il suo dono più grande, perché col battesimo ci rende suoi figli, col battesimo viene in noi la santa e adorabile Trinità e ci costituisce come suoi tabernacoli, come suoi templi.

L'uomo è innalzato sul piano soprannaturale, l'uomo vive della vita stessa di Dio. Non vive più, ed è già grande dono, di una vita umana, vive di una vita che ci è stata partecipata da Gesù stesso, da lui che ha ottenuto a noi questa grazia mediante la sua passione e la sua morte e ce l'ha comunicata nella sua resurrezione.

Festa di gioia perché queste creature, venute dalla bontà di Dio, diventano così le anime elette, le anime che in Cristo ricevono l'eternità, ricevono cioè quella grazia che le porterà fino alla gioia del paradiso.

Ricevono una pienezza: Dio amore comunica il suo amore, Dio amore adopera gli uomini perché, amandosi, diventino strumenti di amore, diventino veramente nel suo piano i collaboratori e gli artefici.

Festa dunque di riconoscenza fervida, perché dobbiamo a Dio, nella sua infinita misericordia, questo piano di carità, questo piano di comunicazione di vita. Queste creature, diventando figli di Dio, appartengono alla Chiesa, vengono ad essere Chiesa. Il mistero della Chiesa è il mistero di Cristo, diffuso per tutti secoli e in tutti i luoghi. La Chiesa infatti è Cristo, la Chiesa infatti è il corpo santo animato dallo Spirito Santo.

La Chiesa, la mirabile costruzione uscita dal costato di Cristo sulla croce, la Chiesa immersa nella grazia dello Spirito Santo, la Chiesa continua l'opera di Cristo non solo nell'evangelizzare, ma nel santificare e nel salvare. Se è grande appartenere come figli a Dio, ugualmente grande è essere parte di Cristo, membra delle sue membra, pulsare del suo cuore, agire della sua forza, compiere l'opera meravigliosa di salvezza per tutto il mondo.

Questa sera noi ricordiamo che questi bambini vengono presentati dai loro genitori. Sono i genitori che, dopo aver dato la vita, li vogliono rendere ricchi della vita soprannaturale e dell'appartenenza alla Chiesa, perché nella Chiesa si verifichi veramente l'opera piena, l'opera eccelsa a cui tutti gli uomini sono chiamati.

E' mirabile questo piano di Dio, è meraviglioso e noi lo adoriamo e noi lo ringraziamo e davanti alla nostra comunità, riunita attorno a Gesù Eucaristia, non poteva darsi un avvenimento veramente più significativo, perché è l'Eucarestia, è il Cristo reale che genera il Corpo mistico, è il Cristo che si comunica mediante lo Spirito Santo alle anime degli eletti, è Cristo che, nel sacramento dell'Eucarestia, costituisce il centro e la forza vitale della Chiesa.

Oh, quanta gioia allora risuona in tutta la nostra comunità! Quanta preghiera stasera si eleva, perché questi bambini siano veramente degni del loro battesimo, siano veramente delle membra sante della Chiesa, delle membra magnifiche di vita, di santità, di azione!

La nostra comunità ecclesiale si accresce stasera e noi invochiamo, che veramente ne riceva grande beneficio. Dal sacrificio di questi genitori nasce grande, vigorosa una promessa, la promessa di qualche cosa di più grande ancora, di ancora più efficace: la Chiesa santa, posta da Dio come un segno in mezzo ai popoli, per chiamare tutti a Cristo e alla salvezza. Ecco il nostro volere partecipare, il nostro volere agire, il nostro essere pienamente aderenti al piano di Dio sempre, con sempre maggiore forza e con sempre maggior vigore.