Is 61, 10-11; Lc 2, 41-51
Su due cose vorrei fermare la vostra attenzione. La prima: sulle parole della preghiera iniziale; in questa festa del Cuore Immacolato di Maria la Liturgia ci fa chiedere al Signore di diventare “templi vivi della sua gloria”. Un tempio è un’abitazione, un tempio è un luogo di lode e nello stesso tempo è un luogo di fraternità. Vorrei che noi riflettessimo com’è giusto diventare così, noi, nella nostra anima, perché la nostra anima sia veramente il luogo dove Dio sta volentieri. Avete trascorso un anno scolastico, molte cose vi sono state dette, molti suggerimenti vi sono stati comunicati. Siate tempio, cioè raccogliete tutto questo, fatene una costruzione nella quale date a Dio quello che è di Dio.
Il pericolo, quando termina un anno scolastico, è di dissipare, di buttare via quello che si è imparato. Che il tempo delle vacanze non diventi per voi una diseducazione, ma che le vacanze contribuiscano alla vostra vera costruzione, alla costruzione di quella vostra personalità il cui fastigio è la vostra fede. È diventare lode a Dio perché noi siamo stati creati proprio per questo, per essere la manifestazione di Dio nel mondo, perché l’uomo è come un sacerdote, che raccoglie tutta la gloria che cantano inconsciamente le creature e portarla al Signore.
Siate tempio, siate costruzione, siate veramente ricchi di responsabilità. Avete ricevuto, custodite. Avete ricevuto, sviluppate. Avete ricevuto, fate vostro.
La seconda riflessione. Il Vangelo di Luca sottolinea come la madre di Gesù teneva nel suo cuore ogni parola che le era detta da Dio. Avete fatto religione ma, lo sapete, la religione non si ferma a una conoscenza, la religione è un’esperienza di Dio. La Parola del Signore non può essere solo catalogata nelle scienze, la Parola di Dio è vita perché la Parola di Dio è comunicazione di Dio alla nostra anima. Ogni qual volta noi riceviamo la Parola di Dio, noi abbiamo una profonda comunicazione con lui. Essere religiosi è realizzare una comunione con il Signore, una comunione d’intelligenza, vedere le cose dal punto di vista di Dio, una comunione di affetto. Ecco perché è in quest’ordine che voi vi dovete sentire in una vera unione con tutti quelli che vi sono stati vicino, con tutti quelli che quest’anno vi hanno in qualche modo dato qualche cosa, i vostri insegnanti, i vostri amici.
Tenere la Parola di Dio non è semplicemente una relazione verticale, è ancora una comunione con i fratelli nell’ordine così di una vera generosità, di un vero sentimento di fraternità. Uscite da un anno scolastico, tenete quello che vi ho detto, non fermatevi lì, ricordate che diventare migliori è ancora capire meglio la legge della fraternità cristiana. Inutilmente uno dice d’amare Dio quando non ama gli altri. Diventate buoni sempre di più verso tutti, imparate che abbiamo bisogno soprattutto di bontà, di carità, di comprensione, di apertura a tutti. Siate generosi verso i vostri amici ma siate ancora generosi con tutti quelli che incontrate, perché un cristiano in Dio vede tutti e in Dio dona volentieri a tutti. Siate ricchi di fede e proprio per questo siate ricchi di carità, cioè d’amore, di un amore vero, autentico, grande.
CODICE | 75F6O04338O |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza, 07/06/1975 |
OCCASIONE | Omelia, Sabato IX settimana Tempo Ordinario, Festa Cuore Immacolato di Maria - Messa di fine anno scolastico della Scuola Media Statale |
DESTINATARIO | Ragazzi studenti |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Essere tempio come Maria |
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