01/04/1989 - Omelia Sabato Ottava di Pasqua

Sant’Ilario d’Enza, 1/04/1989
Omelia, Sabato tra l’Ottava di Pasqua, primo sabato del mese

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At 4,13-21; Mc 16,9-15.

“Li rimproverò per la loro incredulità”.

Il Signore vuole da noi sempre la stessa, ma meravigliosa cosa: la fede. Noi dobbiamo vivere di fede, progredire nella fede, testimoniare la fede.

La fede deve essere il motore del nostro pensiero, il motore del nostro cuore, la base di ogni nostra azione. Dobbiamo credere, credere perché è doveroso, perché è veramente sicuro, perché la parola di Dio non si smentisce mai.

Dobbiamo guardare alla resurrezione del Signore proprio con questo spirito: “Signore, io ti credo risorto! Signore, io ti credo vivo e operante nella tua Chiesa! Sei con noi e sei per noi!”. È proprio in questa certezza che sboccia la nostra consolazione, la nostra vera gioia, la nostra speranza.

Proprio così: come gli Apostoli dobbiamo scuoterci dall’indifferenza, da una fede troppo piccola e troppo ridotta. Dobbiamo realizzare una pienezza: credere. E per credere dobbiamo ascoltare la parola che ci viene rivolta. È il Signore che ci ripete: “Sono io, non temete!” (Cfr Lc 24,38-39).

Non solo dobbiamo aderire, ma dobbiamo diventare, come gli apostoli, i testimoni di questa risurrezione, di questa vitalità, di questo amore; dobbiamo realizzare una vita spirituale forte e generosa, perché la vita spirituale è proprio basata sul mistero pasquale di Gesù, sulla sua morte, sulla sua risurrezione, perché con la morte ha distrutto il peccato e con la resurrezione ci ha donato la vita.

Cerchiamo perciò di riaffermare la nostra piena adesione di fede, cerchiamo di rinnovarla tutti i giorni, dicendo: “Signore, io credo e la mia vita vuole essere nell’ordine e nel profumo della fede. Voglio che tutto sia segnato dalla fede: non solo qualche gesto, non solo qualche momento, ma tutta la vita sia piena dì fede, tutta la vita sia condotta dalla fede, tutta la vita esulti nella fede”.

Domandiamo alla Beata Vergine, in questo primo sabato, la fede per cui ci uniamo a Gesù nella sua passione e nella sua resurrezione, per cui ci uniamo a Gesù nel proclamare le meraviglie eterne della bontà di Dio.

CODICE 89D0O01360N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 1/04/1989
OCCASIONE Omelia, Sabato tra l’Ottava di Pasqua, primo sabato del mese
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Vivere di fede
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  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
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