29/11/1975 - Omelia Sabato Prefestiva I Avv Nov Imm 1

Sant'Ilario d'Enza, 29/11/ /1975
Omelia, Sabato Messa prefestiva I Domenica Tempo Avvento - Anno B - Novena Immacolata - I giorno

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Is 63, 16-17. 19; 64, 1-7; 1 Cor 1, 3-9; Mc 13, 33-37

Vi è una grazia che è legata al tempo e la Liturgia si apre proprio in quest'intonazione. Dice: “Questo è tempo di rinnovamento, questo è tempo di misericordia. Guardate di raccogliere questa grazia, perché il Signore la vuol dare a voi”. Ce la vuol dare come comunità che ha bisogno di rinnovarsi, di rifare la sua strada, di mettersi ancora come in principio, come a dire: “Adesso cominciamo”, come non avessimo fatto nulla, andando incontro al Signore con piena apertura d’animo; individualmente, perché ognuno di noi deve buttar via ciò che purtroppo molto spesso costituisce un peso, un peso che frena, qualche cosa che fa arrestare: l’abitudine, la monotonia dell’abitudine. Aprirsi l’Avvento è per noi allora prendere coscienza viva di essere Chiesa, di avere una precisa destinazione. Il Signore Gesù ha voluto la sua Chiesa, l’ha voluta nel suo amore, l’ha amata e l’ha voluta santa e immacolata. Ha voluto la sua Chiesa così, come strumento della sua misericordia, come luogo della sua redenzione, come chiamata della sua perenne santità. L’ha voluta così la sua Chiesa.

Cominciare un nuovo anno è allora sentire che essere Chiesa è appartenere ad un’assemblea, appartenere a coloro che sono chiamati. La chiamata del Signore ve lo ricordate come la descrive il profeta? La chiamata di Dio nella creazione: “Egli le chiamò”, continua, “le stelle, le chiamò ed esse gli risposero con lo splendore della loro luce” (cfr. Bar 3, 34-35). “Egli li chiamò e disse: Venite dietro di me, io vi farò pescatori di uomini” (cfr. Mt 4, 19). E poi uno gli disse: “Signore, lascia però che io vada a casa, perché devo fare i funerali a mio padre”. Ma Gesù gli disse: “No, lascia che i morti seppelliscano i morti. Tu seguimi” (cfr. Lc 9, 60). C’è la chiamata allora per ognuno di noi, perché per ognuno di noi si verifica un incontro col Signore e si verifica una realtà di Pentecoste: “Venne su ciascheduno di loro una fiamma come di fuoco e furono pieni di Spirito Santo”. E ripieni di Spirito Santo, cominciarono a parlare (cfr. At 2, 3-4).

Essere nella Chiesa allora è una vocazione di autentica santità. Ognuno deve essere così nell’obbedienza a Dio, che “ci ha predestinati ad essere santi e immacolati nel Cristo Gesù” (cfr. Ef 1, 4).

Ognuno è chiamato a vivere profondamente la sua vocazione di appartenente al Corpo del Cristo, che è santo. E ognuno è chiamato a costruire la Chiesa e a proseguire la Chiesa, Chiesa sacramento di salvezza per chi appartiene a lei, Chiesa sacramento di salvezza per tutti gli uomini, poiché non solo la Chiesa possiede i mezzi della santità, ma ognuno che è nella Chiesa è veramente strumento di questa santità, ognuno è incaricato di santificare. Prendere coscienza di questo è allora sentire profondamente come il nostro Avvento deve essere posto così in un nuovo slancio, in una nuova generosità, in qualche cosa di assolutamente forte.

È per questo che cominciamo con gioia la Novena dell’Immacolata; noi non la sovrapponiamo all’Avvento, vogliamo sentire la presenza di Maria come la presenza di colei che ha saputo aspettare, che ha saputo accogliere, che ha saputo collaborare, che ha saputo dare. Per questo stasera noi la invochiamo, perché ci faccia sentire fino in fondo questa meravigliosa realtà, di essere nel Cristo chiamati alla santità, ad essere strumento di salvezza per tutti. La Chiesa è incaricata di salvare, noi, che non possiamo fermarci a noi stessi, ma dobbiamo proseguire nel cammino e dobbiamo essere sempre più attenti, secondo il significato stesso che ci ha dato il Signore: “Lo dico a tutti: vegliate” (Mc 13, 37). E che cos’è questo vegliare, se non prendere coscienza della nostra posizione, se non essere più sensibili e più forti in quello che è l’essenziale, in quello che è veramente la sostanza della nostra fede? “Mostraci, Signore, la tua salvezza, perché ci mostri la tua misericordia” (cfr. Sal 84, 8) e proprio perché ci dai questo segno meraviglioso della misericordia, tu ci donerai, non solo ci mostrerai la salvezza, ce la darai per noi, ce la darai per parteciparla agli altri.

CODICE 75MUN01310N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 29/11/ /1975
OCCASIONE Omelia, Sabato Messa prefestiva I Domenica Tempo Avvento - Anno B - Novena Immacolata - I giorno
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Santità nella Chiesa
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