22/03/1986 - Omelia Sabato V Quar

Sant’Ilario d’Enza, 22/03/1986
Omelia, Sabato V Settimana Tempo Quaresima

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Ez 37,21-28; Gv 11,45-56

Caifa si credeva astuto. Diceva agli altri: “Non capite nulla”. E pronunciava il suo ragionamento fazioso e falso. Tanto falso quanto più sembrava a lui un ragionamento che lo esonerava dalla responsabilità; invece la sua responsabilità è stata enorme e i secoli lo hanno giudicato. Questo sommo sacerdote credeva di salvare la città santa e il tempio di Gerusalemme e invece lo condannava totalmente. Questo assassino vestito da sommo sacerdote è restato il simbolo dell’odiosità, della perversione, è restato il simbolo della ipocrisia che commette i delitti. E si ripete. Si ripete il suo gesto, e si ripete il suo ragionamento. Come è vero che il mondo crede di essere astuto, crede di essere potente, crede di dare a chi lo segue il modo di essere spensierati e di divertirsi. Il mondo è guidato da Satana e anche adesso quelli che lo ascoltano entrano in una logica sbagliata, la logica del demonio, del tradimento, del soffocamento della coscienza. Quanto è triste! Bisogna difendersi dal mondo. Gesù ha detto: Io non prego per il mondo. Il mondo ha dei ragionamenti contrari a Dio. Il mondo ha una precisa impostazione che è condannata dal Signore. il Signore nelle beatitudini ci ha dato la vera logica che deve seguire un cristiano, non il mondo che promette felicità e dà peccato, non il mondo che promette il vero, come devo dire?, il vero ragionamento e invece di ragionamento dà un cavillo, un procedere sbagliato, che, invece di liberare l’anima, la rende preoccupata e triste. Non ascoltare il mondo. Volere a tutti i costi la logica del Vangelo. Volere a tutti i costi seguire Gesù. Vero seguace di Gesù chi va dietro a Lui dappertutto, chi con Lui si rallegra e con lui si rattrista. Le nostre gioie devono essere le gioie di Gesù e le nostre tristezze, le tristezze di Gesù. Non cerchiamo un piacere sbagliato, non cerchiamo una tranquillità sbagliata. Siamo energici, siamo forti.

Entrando nella settimana santa, sentiamo come il Signore ci insegni – lui, il Verbo eterno di Dio, la Parola che dall’eternità il Padre ha pronunciato; lui, la vera Sapienza – e ci presenti la croce, ci presenti la carità e l’abnegazione. Tutto il contrario di quello del mondo, tutto il contrario! E noi vogliamo seguirlo, e noi vogliamo amarlo, e noi vogliamo proporci di essere i suoi veri discepoli che non hanno paura perché si riposano sulla sua assicurazione, sulla sua meravigliosa e certissima affermazione: chi è con me divide tutto quello che è mio. Chi è con me ha una grande, una intramontabile speranza, la speranza che è ancora di questa terra, ma che sconfina perché noi in questa città terrena aspiriamo e puntiamo alla Città Eterna.

CODICE 86CNQ01344N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 22/03/1986
OCCASIONE Omelia, Sabato V Settimana Tempo Quaresima
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
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