Ez 37,21-28; Gv 11,45-56
“Profetizzò che Gesù doveva morire”. Ed era vero. Lui, il Figlio di Dio, che aveva in sé la pienezza della vita, perché aveva la divinità, aveva deciso di morire, di morire per chi? Per quale personaggio così grande da finalizzare la sua morte a questo scopo grande? Oh, lo sappiamo bene che Gesù non è morto che per noi peccatori. È per amore nostro che il Signore si è lasciato mettere in croce dagli empi e ha così pagato il nostro debito. Perché era necessario che uno pagasse per tutti i delitti degli uomini, per i delitti di tutti i secoli, per le cose atroci e inumane che gli uomini avrebbero fatto, per tutte le forme di rifiuto che avrebbero fatto a Dio, perché gli uomini avrebbero preferito un’esistenza squallida, schiava dei propri egoismi e delle proprie passioni alla libertà e alla serenità dei figli di Dio. Per noi insomma Gesù è morto. È morto per scontare i nostri peccati, di ognuno di noi. È morto perché il nostro peccato fosse distrutto. È morto perché la nostra morte non fosse che un episodio, un episodio, un sonno che conosce un risveglio, un risveglio nell’eternità. Perché allora la nostra vita avesse un preciso senso e avesse una possibilità di grandezza e di redenzione. Ecco, cominciando da stasera noi entriamo in quel periodo detto di Passione, quando restiamo davanti a Cristo in croce nel silenzio e nell’esaminare le nostre responsabilità. Questi giorni della Settimana Santa non hanno che questa finalità: pensare, contemplare, rispondere. Pensare chi è che ha sofferto per noi. Contemplare le sofferenze del Figlio di Dio. Rispondergli con generosità che sia almeno, almeno decente, almeno che indichi come il nostro cuore non si ponga nella totale ingratitudine. Cerchiamo di meditare intensamente sulla Passione di Gesù, perché la Passione di Gesù è luce, la Passione di Gesù è medicina, la Passione di Gesù è forza. E di tutte queste cose ne abbiamo tanta necessità. Il mondo ne ha un bisogno assoluto perché si perde in una agitazione e in un egoismo incredibile. Cerchiamo così in Gesù per noi e per gli altri l’indicazione di salvezza.
CODICE | 79D6Q01344N |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza, 07/04/1979 |
OCCASIONE | Omelia, Sabato V Settimana Tempo Quaresima |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI |
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