30/05/1981 - Omelia Sabato VI Pasqua Chiusura mese Maggio

Sant'Ilario d'Enza, 30/05/1981
Omelia, Sabato VI settimana Tempo di Pasqua, Chiusura del mese di maggio

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At 18, 23-28; Gv 16, 23-28

Riuniti assieme alla Beata Vergine, chiudendo il tradizionale mese di maggio, che ha espresso la nostra devozione e la nostra invocazione alla Madre di Dio, prima di tutto dobbiamo proporci di accrescere questa devozione, perché sia veramente una devozione. La vera devozione parte da una grande stima, da una grande considerazione di quel capolavoro di tutti i capolavori che Dio ha fatto. Dio si è fatto uomo, meraviglioso e bello, Dio si è fatto un paradiso sulla terra, venendo in Maria. Dio ha voluto che la Madonna fosse la normale via delle sue grazie. Dio ci ha amato e, proprio perché ci ha amato, ci ha donato in madre la Madre sua.

La stima che dobbiamo avere di Maria deve essere allora assoluta, noi la dobbiamo sentire veramente come il mezzo della salvezza. La salvezza viene a noi dalla Croce di Gesù e, per arrivare, passa per Maria Santissima. A Lei perciò tutta la nostra ammirazione, tutta la nostra dedizione, tutta la nostra vera, completa, donazione. Ci dobbiamo donare a Lei perché per mezzo di Lei andiamo a Gesù, quindi deve crescere nel nostro cuore l’affetto a Maria. Dobbiamo amarla, amarla per quello che Dio ha fatto in Lei, amarla per tutte le grazie, tutti i benefici che attraverso Lei riusciamo ogni giorno ad avere perché, se perseveriamo nel bene, se riusciamo a compiere qualcosa di buono, noi lo dobbiamo alla intercessione della Madonna. È stata chiamata “l’onnipotenza supplichevole”. Perciò con la meraviglia l’affetto, con l’affetto il proposito di seguirla, di percorrere la strada dietro i suoi passi. Dobbiamo sentirla non semplicemente come un oggetto da ammirare, la dobbiamo sentire come l’esempio da imitare. Ognuno di noi sa quanto resta da fare in questa imitazione. Siamo in un momento della Chiesa particolare, ebbene stringiamoci alla Madonna, vogliamo vivere così come è vissuta Lei, facendo la volontà di Dio come l’ha fatta Lei. Allora ci sarà facile camminare di più, camminare meglio, arrivare più presto alla meta. Sia quindi questo atto di devozione un atto che ci riunisce tutti insieme Quando domani celebreremo l’Ascensione del Signore, ci sentiremo più strettamente forti, perché uniti, perché benedetti dalla Madonna. Ed ecco allora che Maria ci porta a Gesù, ci porta a sentire e a vivere l’esperienza di fede. Seguiamo il Signore, ma seguiamolo con la mano nella mano di Maria Santissima. Rinnoviamo perciò stasera la nostra consacrazione, diciamo che ognuno di noi vuol essere di più di Gesù, che tutti insieme vogliamo essere una cristianità di lode.

CODICE 81EVO01365N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 30/05/1981
OCCASIONE Omelia, Sabato VI settimana Tempo di Pasqua, Chiusura del mese di maggio
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI La vera devozione a Maria: stima, affetto, dedizione e imitazione
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