05/06/1976 - Omelia Sabato VII Pasqua Chiusura anno scolastico

Sant'Ilario d'Enza, 05/06/1976
Omelia, Sabato VII settimana Tempo Pasqua - Chiusura anno scolastico

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At 28, 16-20. 30-31; Gv 21, 20-25

Dico non lo so, perché bisognava leggerlo fin dal principio. Gesù predice il futuro a due suoi apostoli, a Pietro e a Giovanni. A Pietro aveva detto: “Tu avrai una vita difficile, perché sarai condotto dallo Spirito là dove non vuoi” (cfr. Gv 21, 18). Prediceva il martirio di Pietro, quando san Pietro, venuto a Roma, avrebbe offertosulla croce la sua vita a imitazione di Gesù. Poi a Giovanni, avete sentito, Gesù dice: “Se io voglio che resti finché io non torni, che cosa importa a te, o Pietro?” (cfr. Gv 21, 22). Ecco, Giovanni non sarebbe morto di martirio, la sua vita lunga in testimonianza. Vedete come il tempo è nelle mani di Dio. Voi questa mattina siete venuti a ringraziare il Signore, proprio questo dovete pensare: il tempo nelle mani di Dio, è Dio che ce lo dà. Ci dà il tempo, nel tempo ci dà la grazia, nel tempo ci dà l’effusione del suo amore. O bambini, cosa vuol dire effusione, se non che Dio ci dà tanto amore? Ce ne dà tanto, tanto, tanto! La nostra vita è piena dei suoi doni, la nostra vita è ricca del suo amore. Quanto dovete essere riconoscenti al Signore del tempo che vi ha dato! Quanto dovete essere riconoscenti delle grazie che vi ha comunicato quest’anno! Siete cresciuti: un cumulo di grazie perché voi cresciate bene. Avete passato l’anno scolastico, adesso vi si apre, vi si apre il tempo delle vacanze, un altro tempo da usare bene, un altro tempo da usare con saggezza, perché come l’anno scolastico collabora alla vostra crescita, così deve collaborare il tempo delle vostre vacanze. Crescere nel bene, crescere cioè sotto la benedizione di Dio, Creatore nostro, nell’amicizia. Voi lo sapete che dovete essere amici di Gesù, in quell’amicizia col Signore che vi fa buoni, che vi fa generosi, che vi fa pronti. Ecco perché io già vi dicevo: è necessario che voi vediate tutte le cose così nel Signore, le sante mani del Signore che riversano su di noi i suoi doni, i doni per le vostre famiglie, i doni per i vostri insegnanti, i doni per ognuno di voi. Ecco perché la prima cosa che dovete dire al Signore questa mattina è così: grazie, Signore! Grazie! Grazie! Grazie esprime riconoscenza, grazie esprime consapevolezza, grazie esprime un doveroso riconoscimento. Grazie, Gesù!

E poi ecco la seconda parola: Signore, stammi vicino. Il tempo delle vacanze lo dovete vedere così, in un altro modo stare vicino al Signore ed essere così veramente consapevoli, che la vicinanza del Signore cercata da voi, amata da voi è proprio il lievito che rende la vostra giornata un pane buono per tutti. Siate buoni! Siate molto buoni! Crescete buoni! La bontà è la cosa più bella! La bontà è la cosa più necessaria! Bisogna che siamo buoni! Molto buoni! In tutto buoni! Già vi dicevo come il centro della nostra fede è la Messa. Ecco, vi raccomando la Messa, ve la raccomando in pieno, perché voi sapete che la Messa contiene tutta la salvezza. Vi dicevo già come non andiamo a Messa solo per noi, ci andiamo per tutti, perché dalla Messa domandiamo al Signore la benedizione e la grazia e la misericordia. Già! Dove sono quelli della Cresima? Sono vicini, qui, quelli della Cresima! Io ho dato a loro il giorno della Cresima, sì, sì, ho dato a loro tre parole da ricordare. Ve le ricordate ancora? Me le potete dire? Sentiamo. Ah! Vedo che ve le ricordate ancora, sì, le tre parole. Tutti quelli di quinta le ricordano, ma vorrei estenderle a tutti. Me le ripetete con chiarezza? Sì. La Messa sempre. La Messa bene. La Messa insieme. Ecco, la Messa insieme, la Messa che fa la nostra bontà, la Messa per tutti. La Messa, perché dopo la Messa ci sentiamo più generosi, più pronti, più fervorosi, perché nella Messa dobbiamo perdere il nostro egoismo, sentendo che Cristo Signore si è sacrificato per tutti. La Messa sempre: chi ama è fedele. La Messa bene: non deve essere una formalità. La Messa insieme, totalmente. Ecco, ve lo ripeto e ve lo ricorderete per tutte le vacanze: la Messa è il centro, la Messa è la nostra grande ricchezza.

CODICE 76F4O01366O
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 05/06/1976
OCCASIONE Omelia, Sabato VII settimana Tempo Pasqua - Chiusura anno scolastico
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Il tempo, la Messa
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