20/06/1987 - Omelia Sabato XI Ord 40 ore

Sant’Ilario d’Enza, 20/06/1987
Omelia, Sabato XI settimana Tempo Ordinario - Triduo Quarant’Ore

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2 Cor 12, 1-10; Mt 6, 24-34.

Gesù ancora nasce per noi. Le relazioni tra Betlemme e la Messa e l’Eucaristia e la presenza di Gesù sono strettissime: ancora nasce e nasce in una famiglia ed è sempre la Beata Vergine che ce lo dà. Vorrei che la contemplazione di questo mistero fosse veramente profonda, perché una famiglia cristiana deve vivere di questo prodigio e di questo incanto. In lei si verifica meravigliosa e grande la presenza di Gesù, la presenza di Gesù che viene per rassicurare, per donare, per promettere. La famiglia cristiana deve perciò volere il suo centro nell’Eucaristia, il suo centro di vita; deve vivere una vita soprannaturale, una vita di fede, deve maturare in questa presenza, in questa realtà, la realtà di Gesù meravigliosamente grande, meravigliosamente misericordioso.

La famiglia deve centralizzare nell’Eucaristica per avere il respiro giusto di ogni giorno, la forza necessaria ogni giorno, la forza per santificarsi, la forza per compiere la missione, la forza per realizzare una vera testimonianza. Bisogna che lo stesso stupore, che avevano i pastori e che gli Angeli indicavano, lo abbiano le famiglie cristiane, lo stupore di avere quindi al principio del loro pensiero, al principio del loro affetto, al pensiero di una vera testimonianza di fede, questo stupore di avere Gesù e di avere Gesù che lo dà, Gesù che lo comunica, Gesù per mezzo della Beata Vergine. È sempre Lei che ci dà il Signore.

E questa sera in modo particolare insiste, perché ogni famiglia maturi la devozione Eucaristica, la renda sempre più fervida, sempre più lanciata, sempre più trasformante. Insiste la Madonna perché noi accogliamo Gesù, Lo accogliamo come una gioia grande, come ha detto l’Angelo: una grande gioia perché è Cristo Signore che compie i prodigi, è Cristo Signore che ci dà il senso vero della nostra esistenza, sicché tutta la vita di una famiglia cristiana sia così una gloria a Dio. Lodava l’Angelo, lodava e diceva: “Gloria a Dio, pace in terra” (cfr Lc 2,14). Possiate anche voi intonare nell’amore a Gesù, guidati dalla Madonna; possiate anche voi diventare “Gloria a Dio”, diventare “pace per gli uomini”. Ogni famiglia diventi sempre più gloria, seguendo la Parola dì Gesù, gloria nel distacco dalle cose della terra, gloria in una castità fervida, gloria nell’inserimento fattivo e responsabile della Chiesa missionaria, gloria a Dio e per i fratelli motivo di sicurezza, motivo di pace, motivo del vero e grande amore. Noi siamo quelli che dobbiamo amare di più e amare di meglio proprio perché siamo con Gesù, proprio perché la Madonna ci dona Gesù, la Madonna ci insegna Gesù, ci conduce a sentire i palpiti del suo Cuore. Purtroppo il Signore ha la solitudine della capanna di Betlemme, troppi stanno lontani da Lui. A noi portarlo a tutti, a noi proclamare grande e forte questa realtà meravigliosa, che è la realtà di essere veri discepoli di Gesù per opera di Maria Santissima.

CODICE 87FLO0133AN
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 20/06/1987
OCCASIONE Omelia, Sabato XI settimana Tempo Ordinario - Triduo Quarant’Ore
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Relazione tra Betlemme e la Messa, l’Eucaristia e la Presenza di Gesù; Eucarestia centro della famiglia
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