27/09/1986 - Omelia Sabato XXV Ord

Sant'Ilario d'Enza, 27/09/1986
Omelia, Sabato XXV settimana Tempo Ordinario; inizio anno scolastico Scuola Famigliare

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Qo 11,9-12,8; Lc 9, 43-45.

Cari bambini, è a voi soprattutto che mi rivolgo. Siamo in autunno; voi fate venire in mente la primavera. Cosa succede in primavera? Che sbocciano i fiori. Voi siete come dei fiori che dovete sbocciare. Voi dovete, come i fiori, essere belli nella vostra anima, essere profumati di tante cose belle e sante. Per questo siete venuti stasera a invocare l’aiuto del Signore, quell’aiuto che ci è necessario, perché senza il Signore non riusciamo a fare niente di buono. Dovete allora chiedere molte grazie. Noi le chiediamo con voi. Preghiamo molto per voi, perché il vostro Battesimo sia proprio un Battesimo che vi fa fiorire, che vi fa diventare grandi sempre di più nell’amore del Signore, nella sua grazia.

Io vorrei invocare per voi dal Signore questo aiuto grande: che la grazia che è stata messa nel vostro cuore cresca, cresca forte, che diventiate sempre più buoni. I capricci sapete anche voi che non sono una bella cosa! Bisogna buttare via i capricci e diventare dei ragazzi che sanno veramente essere ubbidienti alla legge del Signore. Io vi auguro questo.

Prima di tutto che crescendo sotto la guida dei vostri insegnanti possiate amare di più il Signore, perché si osserva bene la legge di Dio quando lo si ama, Lui, l’amore del vostro cuore. Se io chiedessi a ognuno di voi: “Vuoi bene al Signore?”, mi rispondereste con entusiasmo: “Sì!”. E io vi rispondo con le parole di Gesù: “Se lo amate, osservate i suoi comandamenti” (cfr Gv 14, 15).

Seconda cosa che invoco: la grazia di cominciare a pregare meglio perché la preghiera è il fondamento di tutto. Senza preghiera un cristiano resta povero e debole. Con la preghiera un cristiano cresce meravigliosamente. Imparate a pregare.

Terza cosa: imparate a volervi bene perché siete tutti dei figli di Dio e i figli di Dio devono dare l’esempio di volersi bene. Vogliatevi bene. Diventate dei grandi amici perché nell’amicizia fatta nel nome del Signore c’è tanta bellezza e c’è tanta forza.

Tre cose, allora. Ve le tenete in mente? Vi vengo poi a trovare a scuola; vedrò se ve le siete tenute in mente.

Prima cosa: amare il Signore, ubbidendo ai suoi comandamenti. Seconda cosa: imparare a pregare; imparare a pregare vuol dire stare attenti quando si dicono le preghiere. E terzo: volervi bene tra di voi, osservando la legge dell’amicizia. Dovete essere molto amici. Allora ve lo tenete in mente? Sì? Bene. Spero proprio di sì.

E adesso a tutti gli altri dico che stasera dobbiamo in modo speciale ringraziare il Signore che ci dà questa consolazione della nostra scuola. Ringraziamo il Signore. Ringraziamo chi generosamente dà la sua opera. Auguriamo che il Signore moltiplichi le grazie come ha moltiplicato i pani e i pesci nel miracolo operato nel vangelo. Moltiplichi, per quelli che capiscono l’importanza di tutto questo lavoro, le grazie, i doni, le benevolenze, l’amore.

CODICE 86ISO0133OO
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 27/09/1986
OCCASIONE Omelia, Sabato XXV settimana Tempo Ordinario; inizio anno scolastico Scuola Famigliare
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Inizio anno scolastico
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