26/12/1976 - Omelia Sacra Famiglia

Sant'Ilario d'Enza, 26/12/1976
Omelia, Domenica Festa della Sacra Famiglia - Anno C

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Sir, 2-6. 12-14; Col 3, 12-21; Lc 2, 41-52

Ieri celebravamo la nascita di Gesù. Oggi la Liturgia sottolinea come Gesù è nato come gli altri bimbi, in una famiglia; ci fa sottolineare l’importanza della santificazione della famiglia e ci presenta un modello, quella famiglia, quella famiglia composta di quella che è detta la “trinità terrena”: Maria, Giuseppe, Gesù.

L’accentuazione è tanto maggiore, quanto l’urgenza dei nostri tempi lo domanda. Vogliamo oggi pregare per tutte le nostre famiglie, per tutte le famiglie del mondo, perché la famiglia è di un’importanza vitale, da essa dipende la Chiesa e dipende la società civile. Dalla santificazione della famiglia vengono i figli, la formazione dei figli, quella che è chiamata l’educazione integrale dei figli. La famiglia ha dei compiti irrinunciabili, dei compiti primari, dei compiti di cui veramente non ha altri compiti maggiori.

Vorrei allora che sapessimo vedere il piano di Dio, di Dio che adopera la sua potenza creatrice e ne partecipa ai genitori. I genitori, strumenti di vita, vengono ad essere ancora da Dio scelti per essere strumento dello sviluppo della vita. Quando due genitori hanno messo al mondo una creatura, non hanno finito la loro responsabilità, anzi, proprio allora comincia; sono loro responsabili di quanto verrà nei figli, di quanto si può mettere nel figlio, di quanto di collaborazione si richiede perché la vita intellettiva e affettiva del figlio si sviluppi armoniosamente.

È qui che interviene l’opera di Dio Salvatore: il figlio è battezzato e in lui è posto il seme della vita soprannaturale, una vita soprannaturale, che anche lei deve svilupparsi, e i genitori si ricordano che sono dei cristiani e che come cristiani devono collaborare con la salvezza che Dio ha portato.

E allora ecco i genitori che diventano i primi catechisti, che diventano coloro che più da vicino seguono uno sviluppo di vita soprannaturale e cercano di incrementarlo e di aiutarlo, perché questo domanda da loro il Signore, per questo ha dato a loro nel Matrimonio l’assicurazione di grazia e di aiuto. E allora i figli non crescono più solo naturalmente, crescono anche spiritualmente, soprannaturalmente; crescono e dalla famiglia prendono tutti gli aiuti, tutti i sussidi perché in loro si verifichino pienamente le condizioni per essere degni di Dio.

Grande dunque il compito dei genitori! Da loro dipende la maggior parte dei risultati, da loro dipende un fiorire di vita, o meglio, un fiorire di grazie, un fiorire di doni. I genitori devono quindi saper corrispondere, saper essere degni, saper contribuire allo sviluppo del regno di Dio. Riflessione dunque per tutti i genitori, se nel miglior modo hanno collaborato; nel seno della Chiesa hanno una preziosa responsabilità, nel seno della Chiesa hanno particolari incarichi che sono pieni di grazie, sono pieni di aiuto.

La responsabilità dei genitori è grande, ma grande è il sussidio che hanno dalla misericordia di Dio. Pregare per le nostre famiglie vuol dire pregare perché tutti i genitori siano ben responsabili, perché tutti i genitori sappiano quale tesoro è affidato loro.

E i figli devono comprendere bene come dai genitori viene loro tanto aiuto, come devono seguire le indicazioni che vengono loro date in casa, come non possono sottrarsi a questo loro dovere di obbedienza e di collaborazione, come devono essere attenti e generosi nel formare in loro stessi l’immagine di Gesù. E’ insomma un trionfo completo di grazia, un trionfo di grazia nei genitori, un trionfo di grazia nei figli, se si corrisponde.

Allora la famiglia diventa un’armonia: i genitori hanno grazie per guidare, i figli hanno grazie per ascoltare e per eseguire; è un’armonia di aiuto, è un’armonia di vera collaborazione. E sta qui il significato oggi della nostra preghiera: pregare perché ognuno sappia le sue responsabilità, perché ognuno corrisponda alle grazie di Dio, perchè ognuno sia artefice, per sua parte, della costruzione della famiglia. I genitori sappiano comandare, sappiano sviluppare. I figli collaborino in un’obbedienza intelligente, in un’obbedienza che sia veramente un aiuto ai genitori.

Tutti preghiamo perché le famiglie siano sante, perché siano secondo il piano di Dio, perché ogni membro della famiglia sappia tenere il suo posto. Non c’è nessuno perfetto, ognuno è perfettibile; ogni membro della famiglia cerchi davanti a Dio di interrogarsi per fare di più, per fare di meglio nella comprensione dei diritti e dei doveri, perché in tutti sia proprio la grazia di Dio che dona e che trasforma.

CODICE 76NRO01320N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 26/12/1976
OCCASIONE Omelia, Domenica Festa della Sacra Famiglia - Anno C
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Famiglia
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