24/06/1989 - Omelia San Giovanni Battista Professione di Fede

Is 49, 1-6; At 13, 22-26; Lc 1, 57-66. 80.

Giovanni Battista, il grande testimone, il grande precursore. È lui che ha svelato al mondo il segreto dell’Onnipotente: “Ecco l’Agnello di Dio” (Gv 1, 36); lo indicò: “Ecco Colui che porta su di sé i peccati del mondo” (Cfr Gv 1, 29).

Mirabile questo santo. E Gesù lo ha glorificato. E Gesù ha detto che nessun nato di donna era più grande di Giovanni Battista (Cfr Mt 11, 11), e ha detto: “Egli era una lampada che splende e arde” (Gv 5, 35).

Giovanni Battista corrispose mirabilmente alla provvidenza e al piano di Dio: santo, penitente, a parte dei segreti dell’Onnipotente, vero testimonio e vero precursore di Gesù. Ha precorso il cammino di Gesù salvatore, ha dato il suo cuore totalmente all’umiltà del servizio.

Ecco perché oggi è una festa di fede, perché è la fede che guida anche noi a seguire Giovanni Battista, a seguirlo e ad unirci a Gesù salvatore.

Il gruppo che vuole fare la professione di fede vuole sottolineare questo impegno, questa generosità, questo amore. Vuole innestarsi tra quei discepoli di Giovanni Battista che seguirono Gesù e lo seguirono fino in fondo.

Il gruppo vuole realizzare una vera conquista del proprio Cristianesimo, una vera conquista. Una conquista di intelligenza: capire Gesù, capire la parola di Gesù, capire l’esempio di Gesù; una conquista della volontà: voler seguire Gesù, voler essere veramente modellati su di Lui. Il mondo presenta molti modelli e le tentazioni più frequenti sono proprio su questi modelli.

Dare la volontà al Signore e dargli tutto il nostro cuore, tutto l’affetto che possiamo esprimere dal nostro cuore.

Fare la professione di fede vuol dire anche porsi come testimoni e come apostoli. La ricchezza della fede cristiana è una ricchezza consegnata a noi, ma consegnata a noi per gli altri, perché la Chiesa è essenzialmente missionaria, la Chiesa non è per sé stessa.

Innestandoci profondamente nella Chiesa capiremo la sua missionarietà, quella missionarietà che il Signore vuole da noi, quella che il Signore confida che noi esprimeremo.

Vogliamo allora ringraziare Dio di questa iniziativa di fede e vogliamo promettere una costanza, una perseveranza sempre viva e sempre forte nella via del Signore.