02/01/1975 - Omelia San Macario

Sant'Ilario d'Enza, 02/01/1975
Omelia, Giovedì Feria Tempo Natale prima dell’Epifania, Festa San Macario Compatrono

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1 Re 19, 4-15; Gal 6, 14-16; Mt 19, 27-29

In san Macario noi vediamo l’esempio di una vita cristiana posta in un modo straordinario, in un modo durissimo, singolare. San Macario, vissuto tanto lontano da noi nel tempo, vissuto molto diversamente da noi nelle abitudini, lo vediamo là nell’alto Egitto, in un deserto, offrire giorno per giorno la sua vita al Signore in una straordinaria forma di preghiera e di penitenza, e offrire questa sua santità acquistata in una maniera così singolare ed eroica ai fratelli, che gli si affollarono attorno. Possiamo forse non ammirare tanta generosità, tanta perseveranza nella preghiera e nella penitenza? È vissuto fino a tardissima età, sempre così pronto al servizio di Dio. Ed è qui che il suo esempio ci deve muovere, ed è qui che il suo esempio è molto eloquente, anche se noi lo dobbiamo raccogliere in un’altra maniera. Vorrei che capissimo che la sostanza della nostra vita spirituale sta proprio nel dire di sì al Signore, nell’essere generosi, nel non rifiutargli mai nulla, mai! In nessuna situazione, mai! Di fronte a tutte le tentazioni, mai! Di fronte a tutto! Perché altri saranno i nostri modi di penitenza, altre saranno le forme nostre di preghiera, altre saranno le nostre relazioni col prossimo, ma, se noi le improntiamo così come le ha improntate san Macario, siamo sicuri di essere nella strada giusta e di donare molto.

Perché molte volte ci rimproveriamo degli insuccessi? Perché molte volte non realizziamo? Perché molte volte le nostre opere di carità, di comprensione, di umiltà diventano tanto rare? Perché ci lasciamo prendere dalla pigrizia, perché la pesante nostra pigrizia ci condiziona. Vorremmo servire Dio, ma senza scomodarci, vorremmo fare delle cose molto belle per lui, ma senza sacrificio ed allora ci ricordiamo bene quello che ha detto il Signore: “Non si può servire a due padroni” (Mt 6, 24), non possiamo servire al nostro egoismo e a Dio, alla nostra smodata voglia di cose, che sono solo capricci, e invece applicarci generosamente alle opere di bene. La generosità vorrei che chiedessimo questa sera, vorrei che individualmente e come comunità agissimo, così, su un piano di vera, profonda carità, perché l’amore è quello che brucia, che brucia la pigrizia, che brucia l’egoismo, perché è l’amore che ci deve portare al servizio generoso di Dio, alle opere di bene verso il prossimo. Noi dobbiamo essere generosi e in fondo, è quello che abbiamo letto poco anzi nel testo del Vangelo secondo Luca, quando Gesù ha chiesto questa decisione: “Lascia che i morti seppelliscano i loro morti. Nessuno che ha messo mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio” (Lc 9, 57-62). I nostri tornare indietro, la nostra vita spirituale fatta troppo di su e di giù. Ci manca questo slancio, ci manca questo impegno, ci manca questa forza; doniamolo dunque al Signore questo proposito e impegniamoci sull’esempio del nostro santo ad essere veramente forti, della fortezza del vero amore che esce dal Cuore di Cristo.

CODICE 75A1V01321N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 02/01/1975
OCCASIONE Omelia, Giovedì Feria Tempo Natale prima dell’Epifania,
Festa San Macario Compatrono
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI San Macario: generosità

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