At 6, 8-10; 7, 54-60; Mt 10, 17-22
“Chi persevererà fino alla fine …” (Mt 10, 22). Ecco Stefano, che ha perseverato fino alla fine. Ieri abbiamo celebrato il Natale, abbiamo detto che il figlio di Dio si è fatto uomo per rendere divino l’uomo, perché dalla umanità salisse alla divinità. Oggi celebriamo un uomo, che ha corrisposto con pienezza all’esempio e alla parola di Gesù; ha corrisposto ed è stato simile a Gesù. La sua gloria è proprio questa similitudine, ha riprodotto Gesù, ha riprodotto di Gesù la fortezza, perché non si è lasciato intimidire, ma gloriosamente ha testimoniato. È stato simile a Gesù nell’umiltà, perché non portava se stesso, ma portava la parola di Dio, ma rivelava il mistero di Dio che si è manifestato in tutte le generazioni. È stato simile a Gesù nell’accettazione serena della passione: ha offerto la sua vita, l’ha offerta quando poteva essere ancora lunga e feconda. Quanto bene avrebbe potuto fare! L’ha offerta senza rimpianto, senza sgomento. È stato simile a Gesù perché, prima di morire, ha ripetuto le parole di Gesù sulla croce, parole di perdono e di amore. Vittima della violenza ha manifestato l’amore, ha amato i suoi uccisori, li ha amati e ha pregato per loro, per la loro salvezza. E, oh prodigio e meraviglia! la sua preghiera è stata così potente che ha dato alla Chiesa San Paolo: da persecutore diventerà un vero apostolo, da persecutore diventerà il grande maestro delle genti. La preghiera di Stefano si è manifestata oltremodo potente, la preghiera sua ha dato alla Chiesa un tesoro inestimabile. Stefano simile a Gesù. È questo il tema della nostra riflessione: vale ciò che ci avvicina a Gesù, vale ciò che si realizza con Lui. I valori umani hanno qui il loro banco di prova, tutto quello che fa di noi delle copie di Gesù, questo conta, il resto nulla!
Tante volte siamo preoccupati, siamo arrovellati in una serie di cose che ci ostacolano. Ebbene, guardiamo al modello Gesù, a Lui aspiriamo sempre. Gesù ha parlato e Gesù ci ha indicato la strada, Gesù ci ha detto che vale l’amore e tutto quello che è fuori dell’amore non vale, l’amore a Dio, l’amore ai fratelli. Tutto ciò che pone l’uomo nella verità, questo conta e ha grandi proporzioni. Tutto quello che comporta la purificazione dell’uomo, la purezza, la rettitudine del cuore, questi sono i valori apprezzabili. Noi vogliamo ogni giorno progredire in questa imitazione di Gesù e invochiamo Santo Stefano. Lo invochiamo, perché faccia di noi con la sua preghiera un grande prodigio della misericordia di Dio. Preghiamo Santo Stefano e camminiamo con fortezza. Invochiamo Santo Stefano e non abbiamo timore di andare avanti nelle vie del Signore, sempre di più, sempre meglio, con sempre più grande amore, con sempre più grande umiltà, con sempre maggiore generosità.
Andare avanti. Il Vangelo ci portava ieri il racconto della nascita. Andare a Betlemme, inginocchiati davanti al presepio, ecco, meditare quello che veramente conta nella nostra esistenza e così con Stefano potremo veramente progredire ed essere proprio come lui incoronati di gloria.
CODICE | 81NRO01320N |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 26/12/1981 |
OCCASIONE | Omelia, Sabato nell’Ottava di Natale - Festa di Santo Stefano primo martire |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Simili a Gesù, come Santo Stefano - La potenza della preghiera di chi perdona |
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