Dt 4,1. 5-9; Mt 5,17-19
“Il Verbo si è fatto carne e ha preso dimora tra di noi”: l’infinita Misericordia di Dio che ci ha visitati, la Sua infinita umiliazione e ci dobbiamo chiedere perché il Signore ci ha cercato così. La sua parabola torna insistente alla mente: il Buon Pastore va in cerca della pecora smarrita. Ha lasciato i cieli, ha lasciato gli angeli, è venuto sulla Terra a cercare noi, l'umanità, questi poveri uomini che si dibattono nelle loro miserie e nelle loro angosce. Il Signore è venuto e li vuole tutti con sé e li vuole tutti, anche i più ingrati e i più colpevoli. E noi sentiamo in questa festa dell’annuncio la nostra chiamata, la nostra vocazione, perché ci ha predestinati ad essere santi e immacolati in Cristo. Sentiamo quanto sarebbe terribile una nostra resistenza di fronte a una ricerca così piena di amore e piena di misericordia. E capiamo ancora una cosa: perché è venuto così, perché è venuto per mezzo di Maria. È venuto perché avevamo bisogno di vederlo come uno di noi, avevamo bisogno di sentircelo donato dalla Vergine Santissima, perché la nostra ottusità, la nostra durezza sorpassano ogni limite. Avevamo bisogno di una Madre che ce lo donasse, che fosse il tramite tra noi e Lui. Avevamo bisogno della Madonna proprio come della via più facile per capire Gesù, per possedere Gesù, per trarre i frutti di bene dall’Incarnazione. Ecco quindi che questa festa ci porta alla comprensione, una comprensione viva e quanto possibile piena di quella che è la grazia suprema della Salvezza. Gesù viene per noi e la festa ci porta alla riconoscenza verso Maria che ha detto di Sì e ci spinge alla confidenza: con Lei a Gesù, con Lei sempre di più a Gesù, vedendo anche in questo Gesù come nostro modello. Gesù ha amato la Madonna in una maniera che noi non riusciamo neanche immaginare e ce la indica come ce l’ha indicata sulla Croce: “Ecco tua Madre”. L’annuncio dell’Angelo era un annuncio della salvezza ed era l’annuncio che l’umanità poteva avere una Madre, una Madre così ricca, così deliziosamente meravigliosa, una madre come capolavoro dell’azione dello Spirito. Cresca in noi allora la devozione alla Madonna, perché in questa crescita c’è tutta la nostra speranza.
CODICE | 81CQQ013 |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza, 25/03/1981 |
OCCASIONE | Omelia, Solennità Annunciazione |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Per Maria a Gesù |
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