Sap 2,1. 12-22; Gv 7,1-2. 10. 25-30
Oggi il Verbo Eterno di Dio si è fatto uomo e ha preso dimora tra di noi.
I cieli, la terra, l’universo tutto, sono stati presi da un enorme stupore: Dio che si fa uomo nel grembo di una fanciulla. Lo stupore, l’ammirazione, la riconoscenza totale, l’amore. Ecco i sentimenti che devono ancora sgorgare dal nostro cuore, perché poveri noi se non sentissimo grande e meraviglioso questo memoriale che oggi celebriamo! Sì, perché ancora Dio viene a noi e viene a noi con lo stesso mezzo, con la stessa intercessione della Vergine. Viene a noi. Le azioni del Verbo di Dio restano per l’eternità.
Dio viene a noi, ma noi che cosa dobbiamo fare? Ecco la nostra accoglienza. La nostra accoglienza, l’accoglienza dell’amore infinito che ci viene a cercare, deve essere modellata proprio su quella della vergine Maria: ella ha saputo accogliere, ha saputo offrire tutta se stessa, ha saputo dare il suo cuore in una maniera meravigliosa e grande. Il Signore si è compiaciuto di lei e lei è diventata la madre, è diventata la collaboratrice per cui tutti gli uomini che nel Figlio di Dio diventeranno, anche loro, i figli del Padre Celeste, anche loro possono così essere graditi, essere benedetti, essere santificati, anche loro possono avere l’atteggiamento corrispondente alla loro dignità, corrispondente alla nuova grande missione. I figli di Dio devono vincere il peccato, i figli di Dio devono sconfiggere il demonio, i figli di Dio devono anche loro collaborare potentemente alla redenzione.
Il Signore vuole da noi un sentimento vivo, una generosità piena, una particolare forma di amore che coinvolga tutto. Tutto. Accogliere Dio, accoglierlo così come viene ogni giorno, accoglierlo sapendo che, con il Figlio di Dio, tutto è santo, tutto è bello, tutto è degno, con il Figlio di Dio. Il suo cuore ha voluto palpitare vicino al nostro. Il suo cuore, ogni giorno, è disposto a venire nel nostro, a santificarlo, a renderlo degno, a sostenerlo, a consolarlo. Il cuore del figlio di Dio è diventato il cuore rifugio, il cuore soave e grande.
Andiamo al cuore di Cristo, andiamo appoggiati a Maria vergine. Andiamo al cuore di Cristo. Il Signore ci vuole maturi, ci vuole santi, ci vuole fervidi, ci vuole operatori di bene.
Andiamo al cuore di Cristo e nel cuore di Cristo la nostra gioia, nel cuore di Cristo la nostra soavissima speranza.
CODICE | 82CQQ01343N |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza, 25/03/1982 |
OCCASIONE | Omelia, Solennità dell’Annunciazione |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI |
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