25/03/1977 - Omelia Solennita Annunciazione

Sant’Ilario d’Enza, 25/03/1977
Omelia, Solennità Annunciazione

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Is 7,10-14; Eb 10,4-10; Lc 1, 26-38

Celebriamo oggi il grande mistero dell’Incarnazione del Verbo di Dio. È il grande mistero della nostra Redenzione. E dobbiamo benedire e ringraziare incessantemente il Signore, che ha avuto misericordia di noi e ha mandato il Figlio suo per la nostra salvezza. Dobbiamo sentire come senza Gesù tutto è vuoto, tutto inutile, tutto è veramente privo di significato. Con l’Incarnazione del Verbo annunciata oggi dall’angelo la terra ha potuto esultare, per questo è una festa di esultazione, ha potuto esultare, ha potuto sperare nella salvezza. Abbiamo ricevuto Gesù oggi: “il Verbo si è fatto carne e ha posto la sua tenda tra di noi”, cioè è venuto oggi per restare sempre. Sempre. Per la nostra gioia, per la nostra forza, per la carità che dobbiamo realizzare tra di noi. Proprio così. Oggi dobbiamo saper valutare un po’ di più quanto ha fatto il Signore per noi. Proprio dalla prima pagina della Bibbia vediamo questo piano di Dio che è piano di salvezza, che è piano di amore. Dio ha voluto rincorrere i peccatori, non li ha abbandonati a se stessi, per cui la storia degli uomini diventa la storia degli interventi di Dio, la storia della misericordia di Dio, la storia di questo amore mirabile di Dio per noi. “Il nome della vergine era Maria”. Chi è scelta per essere la madre del Verbo di Dio? Chi è questa vergine così pura che è piaciuta alla purezza infinita? Chi è questa vergine, così grande che è salutata riverentemente dall’angelo, che si proclama la schiava del Signore? Mirabile fusione di due virtù: la purezza e l’umiltà. Quando esse si incontrano in un cuore costituiscono in quel cuore il Regno di Dio. La purezza secondo lo stato in cui si è, si chiama castità per gli sposati, la purezza che è mirabile armonia di valori e di amore, che è mirabile armonia che sa dare allo spirito e sa dare alla materia il giusto posto. E poi l’umiltà. Ancora più necessaria. L’umiltà senza la quale non possono consistere tutte le altre virtù. L’umiltà. Senza questa neanche la castità può piacere a Dio. Neanche la verginità più singolare. L’umiltà è la base sulla quale costruire tutto l’edificio della vita spirituale. L’umiltà della Vergine ha attirato dal cielo il Figlio di Dio. È piaciuta per la sua verginità, ha concepito per la sua umiltà. Quanto nell’accogliere la grazia del Signore dobbiamo imitare la Madonna. Sapendo accogliere il Signore nel nostro cuore nella comunione sono le due virtù che gradisce di più. Trovare un cuore casto, trovare un’anima umile. Desideriamo molto la castità, desideriamo molto l’umiltà per potere piacere al Signore, per potere essere vicino alla Vergine, per sapere gioire della vera sua gioia. E bene questa sera ha pensato un gruppo di ricevere lo scapolare della Beata Vergine del Carmelo. Bene! Un’iniziativa preziosa. Perché lo scapolare è un titolo nuovo di legame con la Madonna e vuol dire: proposito di imitarla, proposito di imitarla nella sua castità, proposito di imitarla nella sua umiltà. Noi invochiamo per quelli che domandano lo scapolare stasera particolarmente il fulgore di queste due virtù: la castità più grande, l’umiltà più profonda. Penso che allora sarà un nuovo sviluppo di cose sante, di opere buone. Sarà un nuovo sviluppo della preghiera che, irrobustita particolarmente nell’umiltà, otterrà le grazie più grandi. Indubbiamente si accrescerà l’esercizio dell’apostolato e di ogni opera buona. Si accrescerà nell’intenzione e nell’amore. Si accrescerà nella forza di penetrazione e nell’efficacia. La Madonna non dà il suo abito che per dare le sue virtù, che per dare la sua forza. Noi auguriamo questa virtù e questa forza a tutti, perché ricevendo lo scapolare della Beata Vergine del Carmelo possano veramente essere nella linea della Madonna, linea di santità, linea di forza, linea di efficacia, cioè linea di salvezza. Linea di quella salvezza per loro, linea di santità per le loro famiglie, linea di spiritualità esemplare per tutta la comunità. Questo preghiamo e questo auguriamo.

CODICE 77CQQ013
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 25/03/1977
OCCASIONE Omelia, Solennità Annunciazione
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
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