26/06/1987 - Omelia Solennita Sacro Cuore

Sant’Ilario d’Enza, 26/06/1987
Omelia, Solennità del Sacro Cuore di Gesù

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Dt 7, 6-11; 1 Gv 4, 7-16; Mt 11, 25-30.

Siamo chiamati a meditare sulle meraviglie che ha operato il Cuore di Gesù, il suo Amore, perché tutto dobbiamo a Gesù, non c’è nessun bene che non gli sia dovuto. Noi da Lui abbiamo imparato a conoscere il Padre, ce lo ha detto: “Dio è vostro Padre”. Ci ha insegnato a pregare, “Quando pregate, dite così: Padre nostro che sei nei cieli” (Lc 11,2). Ci ha insegnato quale dev’essere il nostro atteggiamento, perché ci ha regalato la Grazia che ci fa figli adottivi del Padre. Ci ha insegnato chi è lo Spirito, perché ci ha detto che Dio è Amore, ci ha insegnato e ce Lo ha dato, ce Lo ha mandato come frutto del suo Mistero Pasquale.

Ci ha insegnato a volerci bene tra di noi di una fraternità che deve prendere le mosse proprio da Lui: “Amatevi come io vi ho amato” (Gv 13,14). Ci ha insegnato che non solo siamo fratelli, ma siamo le membra di uno stesso corpo, il suo Corpo Mistico. Ci ha insegnato come la nostra vita è preziosa e custodita: “Neppure un capello del vostro capo cade senza il permesso...” (cfr Lc 21,18); ci ha insegnato la confidenza e l’abbandono fiducioso. Ci ha insegnato a superare il dolore, a superare le angosce, ci ha detto la beatitudine di chi soffre, la beatitudine di chi è perseguitato.

Ci ha dato la Madre, la Madre sua che è diventata Madre nostra e noi, in Maria Santissima, troviamo la tenerezza e il conforto. È un dono di Gesù, ce lo ha dato nel momento dell’immolazione, ha detto: “Donna, ecco tuo figlio” (Lc 19,27). Ce l’ha data e l’ha formata Lui in tutta la ricchezza del suo Cuore, in tutta la preziosità della sua sollecitudine. Ci ha promesso il Paradiso ed è andato in Paradiso a prepararci un posto e a intercedere per noi. Le meraviglie del Cuore di Gesù sono proprio queste ed è per questo che dobbiamo allargare il nostro cuore e contraccambiare tanto amore. Non farsi una religione di obbligo, una religione fredda e formale, capire che, se Dio è Amore, tutta la nostra vita deve essere nel palpito dell’amore, nel palpito sincero.

La nostra preghiera dov’essere amore, le nostro opere buone devono avere il loro movente nell’amore, tutte le nostre opere devono essere segnate da questa carità. La devozione al Sacro Cuore non è qualcosa di sentimentale e di untuoso, la devozione al Sacro Cuore di Gesù è una cosa molto forte, è un meditare sull’amore di Dio, è un riparare alle offese che riceve, è allearsi con Lui per compiere l’opera della Redenzione. Ama chi capisce, ama chi collabora, ama colui che non dice di no, anche nelle cose difficili. Impariamo, invochiamo perché il nostro amore sia vero, completo, perseverante.

CODICE 87FRO0133BN
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 26/06/1987
OCCASIONE Omelia, Solennità del Sacro Cuore di Gesù
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Le meraviglie del Cuore di Gesù, scuola di amore
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