19/03/1973 - Omelia Solennita San Giuseppe

Sant'Ilario d'Enza, 19/03/1973
Omelia, Lunedì Solennità San Giuseppe Sposo della B. V. Maria - Messa ore 8, 30

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2 Sam 7, 4-5. 12-14. 16; Rom 4, 13. 16- 18. 22; Mt 1, 16. 18-21. 24

In questo cuore della Quaresima ecco la figura di san Giuseppe come un vero modello del nostro servizio a Dio. Noi serviamo Dio, ma tante volte, ma tante volte siamo pigri, siamo svogliati, siamo tali che chiamiamo servizio di Dio ciò che invece è la nostra voglia di apparire, la nostra voglia di fare, ciò che cioè è il nostro difetto. Guardare la figura di Giuseppe è dunque un revisionare il nostro modo di servire, è scendere ancora più in profondità e guardare se veramente è servizio quello che chiamiamo tale. Avete ascoltato i testi della Liturgia. Avete ascoltato come nel presentare san Giuseppe la prima Lettura si richiama a Davide, la seconda si richiama a un altro grande servitore di Dio: Abramo. Per capire Giuseppe allora la Chiesa ci indica di studiare la figura di Davide, la sua prontezza nel servire la gloria di Dio, ci indica Abramo e la sua fede. In realtà san Giuseppe ha superato Davide e ha superato Abramo e il segno, che vediamo di preannuncio in Davide ed Abramo, è per raccogliere ancora di più la nostra riflessione e portarla su questa figura silenziosa. Così unito a Maria e a Gesù, ma così, senza che noi possiamo nemmeno avere una sua parola. Viene ricordato durante l’infanzia di Gesù Giuseppe, ma nessuna sua parola è riportata. È colui che è pronto ad eseguire la volontà di Dio, questa volontà di Dio misteriosamente, sempre nei sogni, quasi in un parallelo con quell’altro Giuseppe, Giuseppe detto l’ebreo, là in Egitto, che fu guidato con i sogni. Per lui nulla, nessun privilegio, nessuna posizione di risalto. La preoccupazione, il lavoro, il sacrificio, basta, non ha avuto altro. E quando Gesù comincerà a manifestarsi al mondo, quando Gesù darà la sua parola, la confermerà con i suoi miracoli, Giuseppe ha già chiuso il suo servizio, è scomparso. Vorrei che meditassimo a lungo sulla rinuncia ad ogni nostro privilegio. Quando si è nella strada del Signore bisogna avere solo un desiderio, di fare fino in fondo il nostro dovere, di non essere indegni delle grazie che ci sono così misericordiosamente elargite dal Signore, senza pretendere che, perché siamo vicini a lui, noi abbiamo qualche cosa di più. La fede ci deve guidare, ma la fede è prova, è conquista di ogni giorno. Vorrei che comprendessimo sempre di più come il vero amore non cerca altre cose.

CODICE 73CIO01341N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 19/03/1973
OCCASIONE Omelia, Lunedì Solennità San Giuseppe Sposo della B. V. Maria - Messa ore 8, 30
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE il servizio
ARGOMENTI San Giuseppe: il servizio
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