29/06/1985 - Omelia Solennita Santi Pietro e Paolo

Sant’Ilario d’Enza, 29/06/1985
Omelia, Sabato XII settimana Tempo Ordinario, Solennità Santi Pietro e Paolo, Annuncio nuovo anno sociale “Anno del Battesimo”

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At 12, 1-11; 2Tm 4, 6-8. 17-18; Mt 16, 13-19

Nell’onorare i Santi Pietro e Paolo sentiamo la gioia di avere la Chiesa come Madre, di avere la Chiesa che ci difende, ci parla, ci guida, la gioia di appartenere alla Santa, Cattolica, Apostolica, Romana Chiesa.

Noi onoriamo in San Pietro il capo della Chiesa e sentiamo che Pietro è ancora presente nella Chiesa, è presente nel Papa. Questa sera noi dobbiamo imparare a pregare di più per il Papa.

Noi onoriamo San Paolo, la schiettezza e la profondità della sua dottrina, e sentiamo il bisogno di essere ancorati nel messaggio di Gesù, come ci è presentato dalla Chiesa. Sentiamo come le interpretazioni troppo soggettive e troppo parziali sono insufficienti e rompono quello che il Signore ha voluto che ci fosse trasmesso, il “Kerigma” come diciamo, il messaggio.

Noi dobbiamo perciò su due punti esaminare il nostro atteggiamento.

Sul punto della umiltà: essere nella Chiesa vuol dire sentire che siamo nella costruzione di Gesù, essere sicuri e obbedienti. Non si è nella Chiesa che nell’obbedienza. Ogni Messa noi preghiamo per il Papa e per il Vescovo. Sentiamo che è un richiamo forte alla nostra disciplina e alla nostra obbedienza.

Il secondo punto è quello di impegnarci, perché la nostra fede sia sempre approfondita, studiata con amore e con perseveranza. Abbiamo bisogno di meditare e di studiare, di impegnarci, perché la Parola del Signore sia potente in noi per la nostra disposizione. Ecco, essere autentici, dei veri cristiani, senza oscillazioni e senza paure.

E’ proprio su questo tema che vogliamo quest’anno indirizzare la nostra meditazione e rafforzare la nostra devozione: essere veri cristiani. Vorrei che quest’anno fosse l’Anno del Battesimo, l’anno nel quale noi scopriamo come il Battesimo è la sorgente di tutta la nostra grandezza, il Battesimo, che noi non dobbiamo relegare nel ruolo dei ricordi, perché il Battesimo è sempre in noi. Il carattere di battezzati è una particolare azione di consacrazione che lo Spirito Santo continuamente opera in noi. Un anno allora nel quale vogliamo approfondire le meraviglie del nostro Battesimo, la suprema donazione del Padre Celeste che ci chiama suoi figli, la particolare unzione dello Spirito per cui siamo tabernacoli vivi e possiamo essere guidati in tutto da lui, la verità che insieme ci unisce del Corpo Mistico.

Quante cose avremo da rimeditare per vivere con fortezza, con totalità e con semplicità la nostra qualità di cristiani.

Il Battesimo ci ha iniziato alla vita divina. Dobbiamo vivere questa vita divina che ci è comunicata, Dobbiamo imparare, nell’ordine veramente dell’amore, dell’amore soprannaturale e portare quei frutti che il Signore si aspetta da noi e dalla nostra comunità.

CODICE 85FUO0133BN
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 29/06/1985
OCCASIONE Omelia, Sabato XII settimana Tempo Ordinario, Solennità Santi Pietro e Paolo, Annuncio nuovo anno sociale “Anno del Battesimo”
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Santi Pietro e Paolo, la Chiesa
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