02/06/1985 - Omelia SS.Trinita

Sant'Ilario d'Enza, 02/06/1985
Omelia, Domenica Solennità Santissima Trinità - Anno B

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Dt 4, 32-34. 39-40; Rm 8, 14-17; Mt 28, 16-20

Da tutta la terra, particolarmente dai nostri cuori, salga a Dio l’inno di gloria. Gloria a te o somma e meravigliosa Trinità. Gloria a te. E dobbiamo desiderare che tutta la nostra vita sia un’autentica e vera gloria. Perché tutto viene da Dio e tutto deve salire a Dio. È stato Gesù che ci ha svelato la vita profonda che si cela nella divinità. Ci ha parlato di quell’ oceano di verità, di luce, di quel mondo infinito di amore che costituisce l’essenza della vita di Dio. Ce l’ha detto Gesù e ci ha detto che, per i meriti suoi, per la sua opera di redentore, noi siamo ammessi a partecipare di questa vita nella fede qui in terra e nella visione su in cielo. Come l’animo nostro deve restare compreso, uso coscientemente la parola, estasiato in questa contemplazione! Estasiato vuol dire che dobbiamo sentire a quale altezza per il sangue di Gesù noi siamo stati elevati, che conoscendo la Trinità la conosciamo da figli, che partecipando della Trinità partecipiamo non dall’esterno, ma da figli e che quindi la nostra vita in questa meravigliosa rivelazione deve essere degna, forte, grande, che la nostra vita non può più immiserirsi nelle cose di questa terra, che non può venire ad alcun patto con il peccato, che la nostra vita deve essere santa come santa e grande è la nostra rivelazione, come degna e meravigliosa è la chiamata che abbiamo avuto fin dal Battesimo. Impegniamoci allora a rendere degna della Trinità la nostra vita. Lo sappiamo bene quello che ci ha insegnato Gesù, ricordate: “Se uno mi ama io e il Padre verremo da lui e faremo dimora presso di lui” (cfr. Gv 14, 23). Pensa, o anima cristiana, che sei il tempio della Trinità, che in te abita il Padre creatore, il Figlio redentore, lo Spirito santificatore. Pensa, o anima cristiana, che sei un tabernacolo santo, che devi così realizzarti perché devi essere la compiacenza della Trinità e devi operare nel nome della Trinità. Pensaci spesso. Pensaci soprattutto quando fai il segno della croce. Tu dici: “Nel nome” e vuoi che tutto sia suo; “del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”, cioè tu riconosci la tua fede e la proclami con gioia. E tracci sul tuo corpo il segno della croce perché sai che il Signore, per meritarti questa grazia, ha subito il martirio della croce. Pensaci! Rifletti! Santificati! Vedi in te stesso il tabernacolo di Dio e ancora negli altri dei tabernacoli, che tu devi rispettare nella santità, nella purezza, nella generosità, nella carità più completa. Pensaci e prometti. Oggi è un giorno di promessa, dopo che un giorno di adorazione, di lode, di riconoscenza e d’amore.

CODICE 85F1O01338N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 02/06/1985
OCCASIONE Omelia, Domenica Solennità Santissima Trinità - Anno B
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Santissima Trinità
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  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
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