Avviso dato DOMENICA 31 OTTOBRE
La festa di Tutti i santi, festa di precetto con il solito orario festivo. Ricordo quanto dobbiamo onorarli, quanto dobbiamo amarli, quanto dobbiamo chiamarli, perché sono i nostri fratelli che, nella gloria del Paradiso, possono fare tanto per noi.
Il giorno dei morti questo sarà l’orario delle Messe: in Parrocchia alle 6, 30 - 7, 30 e la Messa solenne e comunitaria alle 18, 30. Al cimitero la Messa sarà alle ore 11.
Ricordo e raccomando intensamente l’indulgenza. Si possono acquistare due indulgenze, indulgenze plenarie, totali.
La prima, visitando la chiesa dal mezzogiorno del primo novembre a tutto il due novembre. La visita alla chiesa dev’essere arricchita della preghiera del Padre nostro e del Credo.
La seconda indulgenza va da tutto il due novembre per tutto l’ottavario, due- nove tutto l’ottavario, e si può acquistare visitando il cimitero e pregando per i defunti, anche solo mentalmente, e recitando qualche preghiera secondo l’intenzione del Sommo Pontefice.
L’indulgenza plenaria si acquista facendo l’opera prescritta e aggiungendo la Confessione sacramentale e la Comunione.
E’ perciò sommamente importante compiere delle opere di bene; è questa una grand’opera di bene per i nostri defunti. Non dimentichiamolo: sono nelle pene del Purgatorio, pene, ci dicono i santi, molto terribili.
Andiamo con un atto di carità, applicando l’indulgenza plenaria a un’anima singola del Purgatorio, non in generale a tutte le anime.
Ap 7, 2-4. 9-14; 1Gv 3,1-3; Mt 5,1-12
Omelia Messa
“Beati” (Mt 5, 3). La parola del Signore si è verificata in tutto il suo splendore. Alziamo gli occhi al cielo e guardiamo quell’immensa moltitudine che esulta con Cristo. Guardiamo questi nostri fratelli, che hanno raggiunto il fine della propria vita e sono in una gloria perenne.
E la gioia prenda anche il nostro cuore, di noi che ancora pellegriniamo quaggiù. Siamo sulla strada, dobbiamo arrivare là. E’ l’unico perché della nostra vita. I santi ci mostrano tutta la loro gioia, tutta la loro gloria.
Oh sì, dobbiamo sentire che questa festa ci sprona, ci urge. Ci gridano i santi: - Ma che cosa fate? Perché perdete tempo? Non lo vedete? Le cose passano, tutto tramonta! Chi è vissuto per le ricchezze le perde tutte, perché la morte non risparmia. Chi è vissuto per il piacere egoistico, quanta amarezza è la conclusione della vita! Siete in quella terra di esilio per raggiungere la patria: non perdete tempo! - Ed è vero: quanto tempo perdiamo! Tutto il tempo che usiamo nell’egoismo del nostro essere e delle nostre relazioni, tutto il tempo che perdiamo nei nostri peccati e nelle nostre passioni: tempo perduto! Tutto il tempo dev’essere tempo di santità, per fare la nostra santità. Perché tutti abbiamo questa chiamata essenziale a diventare santi, quella santità non fatta di cose straordinarie e di miracoli, ma quella santità fatta del vostro dovere, delle azioni ordinarie compiute nella volontà di Dio, nella purezza dell’anima, nella generosità, quella santità per cui Cristo Signore ha aperto le braccia sulla croce e si è immolato. E’ morto perché noi diventassimo figli di Dio, cioè in realtà santi.
E allora sproniamoci e rompiamo gli inutili indugi! Tendiamo a vivere una vita forte nella grazia, serena nel servizio, umile nell’adempimento dell’umile nostro dovere quotidiano.
Fare del bene, fare molto bene, perché secondo quello che uno semina, questo miete e, se seminiamo poco, raccoglieremo poco.
Oh, lo sappiamo, quante sono le forze che urgono in contrario! Quante sono le tentazioni! Ma i santi ne hanno avute ancora più di noi e hanno saputo vincere, hanno saputo trionfare e ora sono vicini a noi e ci spronano a realizzare quello che loro hanno fatto.
La gioia del servizio di Dio è la gioia profonda, la gioia dei poveri in spirito, la gioia degli afflitti e dei miti. Nel giardino di Dio ognuno ha il suo posto. “Guardate - dice sant’ Agostino - guardate quel giardino chiamato Paradiso: vi sono le rose dei martiri, vi sono i gigli delle vergini, vi è l’edera degli sposati”. Ognuno ha il suo posto, ognuno ha la sua missione sulla terra, per essere poi incoronato di gloria nei cieli.
Realizziamo allora quello spirito evangelico che il testo delle Beatitudini ci presenta nella sua forma più evidente; realizziamo il Vangelo, tutto il Vangelo, sempre il Vangelo. Non perdiamoci in cose che non valgono, ma sentiamo che siamo, così, eletti per essere gloria a Dio, per essere nell’amore degli altri, per essere lode vera, profumo eletto nella sua Chiesa.
CODICE | 82M0O0133UD |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 1/11/1982 |
OCCASIONE | Omelia, Lunedì Solennità di Tutti i Santi - Fidanzamento |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Beati perché santi – La vita tempo di santità – La santità ordinaria – Lo spirito delle beatitudini |
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