10/02/1985 - Omelia V Domenica Ord Fidanzamento

Sant'Ilario d'Enza, 10/02/1985
Omelia, V Domenica Tempo Ordinario - Anno B - Fidanzamento

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Gb 7, 1-4. 6-7; 1 Cor 9, 16-19. 22-23; Mc 1,29-39

“Era a letto con la febbre” (cfr. Mc 1,30). Siamo tutti febbricitanti, di una febbre non fisica, spirituale, che ci rende infermi: la nostra febbre è l’egoismo. La nostra febbre, la nostra febbre è l’avarizia, è l’orgoglio, è l’impurità. Siamo febbricitanti, abbiamo bisogna di Gesù, abbiamo bisogno di lui per guarire, per riprendere una vita più generosa e più forte. Ecco, meditiamo stamattina il messaggio che la Madonna ha voluto lasciare per noi a Lourdes, la Vergine santa che viene incontro alle nostre debolezze e alle nostre contraddizioni, che viene incontro col cuore di Madre, con un cuore magnifico, grande, compassionevole, perché è “rifugio dei peccatori” e “salvezza degli infermi”. A lei dobbiamo tutta la storia della nostra salvezza, a lei, a lei che ci ha dato Gesù. E perciò dobbiamo ascoltarla, quando ci dice che il rimedio dei nostri mali lo dobbiamo trovare in Gesù, nella penitenza dei nostri peccati, nella preghiera fervida e vigorosa, nell’impegno vivo di una carità che sia grande e si estenda a tutto. Quanto dobbiamo rinnovarci! Quanto dobbiamo sentire che la nostra felicità, anche di questo tempo oltre che dell’eternità, sta nell’accogliere Gesù con tutta l’anima, con tutta la fiducia, con tutta la gioia, perché il nome stesso ce lo dice: Gesù è salvatore e salva la nostra umanità e salva i valori che Dio ci ha dato e garantisce la pace e la concordia. Oh, come dobbiamo andare da Gesù! Dobbiamo andare sempre da Gesù, dobbiamo andare da Gesù con tutta la nostra fede, il nostro amore, perché ciò che ci danneggia è sperare nell’umano, è sperare nei nostri sogni o nell’attività degli altri e sperare ciò che mai possiamo raggiungere. La nostra salvezza è Gesù, è sempre lui. E la Madonna ci insegna a meditare i misteri di Gesù, a percorrere insieme a lei queste tappe luminose dell’amore del Signore. Ci insegna a vivere superando le nostre tentazioni e componendo così le nostre contraddizioni. Andare dal Signore. Gli dicevano gli apostoli: “Tutti ti cercano” (cfr. Mc 1,37). Oh, se si verificasse questo anche per noi! Tutti i giorni anche per noi, se cercassimo davvero il Signore! Lo cercassimo nella preghiera! Lo cercassimo nella meditazione delle verità eterne! Lo cercassimo nel fare del bene! Lo cercassimo in tutte le circostanze dolorose o liete! Oh, se lo cercassimo davvero con tutta l’anima! È a lui che dobbiamo andare. “La febbre la lasciò ed essa si mise a servirli” (cfr. Mc 1,31). Sì, se ci accostiamo a Gesù e lui ci guarisce, possiamo servire e donare, possiamo impegnarci per noi e per gli altri. Una meraviglia! La meraviglia della vita cristiana piena e forte. È a questa meraviglia che noi dobbiamo tendere, tutti, perché per tutti è possibile una vita cristiana limpida, forte, completa, una vita cristiana che sia, così, per tutti una testimonianza che il Signore è la nostra ricchezza, è l’infinita nostra felicità.

CODICE 85B9O01334D
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 10/02/1985
OCCASIONE Omelia, V Domenica Tempo Ordinario - Anno B - Fidanzamento
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Madonna di Lourdes
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  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
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