13/05/1979 - Omelia V Domenica Pasqua

Sant'Ilario d'Enza, 13/05/1979
Omelia, V Domenica di Pasqua - Anno B

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At 9, 26-31; 1 Gv 3, 18-24; Gv 15, 1-8

ore 6,30

La meditazione, sottolineata dalla Liturgia, insiste sulla nostra partecipazione a Cristo. Cristo è risorto non per una dimostrazione di potenza, non per la meraviglia di chi lo contempla; Cristo è risorto per essere vera sorgente di vita, vera sorgente di grazia, vera sorgente di amore. Noi dobbiamo su questo incentrare tutta la nostra vita cristiana. Un cristiano vive la risurrezione di Cristo, vivendo il mistero della nostra elezione a figli adottivi di Dio. Siamo i tralci uniti a Cristo, che è la vera vita. La grazia in noi è la meraviglia operata da Dio in noi. Non c’è nulla di così grande e di così entusiasmante, come pensare alla grazia santificante. Ci è stata data dal battesimo ed è per mezzo della grazia, che noi partecipiamo alla vita della Trinità e nella Trinità teniamo il posto di figli, di figli adottivi. È per mezzo della grazia, che noi cresciamo nell’amore di Dio, cresciamo nell’unione con lui, cresciamo nella sua volontà. È per mezzo della grazia, che noi possiamo compiere le opere buone e meritare la vita eterna. È per mezzo della grazia, che noi possiamo realizzare una vera somiglianza con Gesù e operare in lui e con lui. Quanto dobbiamo amare la grazia santificante! La grazia che ci rende templi della santissima Trinità, che ci rende i templi dove lui irradia il suo amore e la sua salvezza. Come dobbiamo desiderare di crescere! Fare tutti gli sforzi per crescere! La vita cristiana non è prevalentemente un esercizio esterno, è invece una crescita di vita all’interno. Noi possiamo crescere, dobbiamo crescere. La grazia è la nostra ricchezza, è la nostra dignità. La grazia diventa la nostra gioia. Noi avremo tanta gloria in paradiso, quanto di grazia abbiamo al momento della nostra morte. Procuriamo allora di crescerla, di crescerla in noi, perché la nostra vita cristiana non diventi statica, non diventi misera.

E noi lo sappiamo, in tre modi la grazia cresce. Cresce con la preghiera fervida, piena di amore a Dio, non cresce con la preghiera distratta, vuota, abitudinaria. Cresce mediante i sacramenti, particolarmente la confessione e l’Eucarestia. Ogni volta che riceviamo Gesù nell’Eucaristia, possiamo crescere, se la nostra devozione è vera ed è forte, se le nostre comunioni non denunciano una paurosa assenza di fervore, se non diventano sempre uguali, se non diventano così vuote e senza vera carità. Può crescere la grazia santificante con le opere di salvezza, fatte nel nome e nell’amore del Signore. Oh, quanto dobbiamo moltiplicare queste opere! La vita vale per questo. La vita ha senso per questo. Poniamoci allora davanti al Signore e domandiamo insistentemente la partecipazione alla sua grazia, la partecipazione a questa vita grande e meravigliosa. Saremo contenti e sentiremo che tutte le cose, che facciamo per amore di Dio, servono a farci crescere, perché il regno di Dio è come il lievito. Domandiamo l’aumento della grazia, cerchiamo di evitare ogni peccato. Il Signore sarà con noi.

CODICE 79ECO01364N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 13/05/1979
OCCASIONE Omelia, V Domenica di Pasqua - Anno B
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI La vita cristiana
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