At 14, 21-27; Ap 21, 1-5; Gv 13, 31-33. 34-35
Si parla di gloria, Gesù glorificato ed è in noi che deve ricevere la Sua gloria. Siamo noi che dobbiamo corrispondere al suo amore, alla sua premura, alla sua tenerezza. È un rinnovamento continuo che deve verificarsi nella nostra vita. Troppo spesso è purtroppo facile accontentarsi di essere in un senso deteriore, umani, avendo solo l’etichetta di cristiani. Abbiamo bisogno di saperci trasformare nel Signore, acconsentendo all’opera dello Spirito Santo. Una rinnovazione, una rinnovazione della mente, una rinnovazione del cuore e, di conseguenza, una rinnovazione della mentalità e dell’affetto, e delle nostre scelte che devono essere sempre e pienamente da cristiani.
Dobbiamo desiderare perciò che Gesù trionfi in noi, che il nostro cuore sia un cuore simile al Suo, che le nostre aspirazioni siano nell’ordine delle Sue parole. Ecco perché noi non saremmo come vuole Gesù, se ci amassimo come si amano gli altri uomini. La novità che ha portato Gesù è proprio qui: un comandamento nuovo. Noi ci dobbiamo amare, ma non di un amore qualsiasi, non di un amore da pagani, pur retti e sinceri, ma il nostro amore deve essere un prolungamento dell’amore di Cristo. Ecco perché la nostra preghiera non può essere una qualsiasi preghiera, ma la preghiera stessa di Gesù, perché Lui ci ha fatto suoi figli, figli del Padre, per cui, alzando gli occhi al cielo, riconosciamo non solo un Onnipotente, un Infinito, ma un Padre che ci ama di un amore tenerissimo. Ecco perché non possiamo esercitare le virtù solo in un grado umano, ma dobbiamo sempre e con forza realizzare quelle che sono state le virtù di Gesù. Ecco perché, come comunità, dobbiamo essere la dimora di Dio; ecco perché dobbiamo quindi avere una forza, una generosità, un impegno che viene direttamente da Lui, perché è Lui che ci dà la grazia di essere suoi e di continuare la Sua vita, e di continuare la Sua missione, e di essere veramente, pienamente Chiesa santa di Dio.
Questo tempo dobbiamo guardare alla Beata Vergine. Il mese di Maggio è dedicato a Lei ed è da Lei che dobbiamo prendere i motivi, gli esempi di come essere pienamente di Gesù, di come saper servire a Gesù.
“Ti lodino, Signore, tutte le tue opere e ti benedicano i tuoi fedeli”. Ecco, trasformare la vita in lode, in benedizione, dando testimonianza di come è un cristiano, di come un cristiano pensa, di come un cristiano sente, di come un cristiano vive.
Vorrei che perciò il nostro proposito fosse quello di lasciarci condurre per mano dalla Beata Vergine alla comprensione di Gesù, alla sequela di Gesù. Vorrei che questo mese di Maggio segnasse la preparazione forte e viva al nostro Congresso Eucaristico del giorno del Corpus Domini.
Sapere stare uniti a Gesù, sapere quanta ricchezza, quanto amore, quanta gioia è nella vita, che noi chiamiamo “eucaristica”, una vita di vera unione con Gesù che è restato per noi, che è quotidianamente nel Sacrificio per noi, che vuole nutrirci della Sua stessa carne.
Impegniamoci per essere così, nuovi, della vera novità di Dio.
CODICE | 83E0O01364N |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza, 01/05/1983 |
OCCASIONE | Omelia V Domenica tempo di Pasqua Anno C |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Il Comandamento nuovo |
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