Ez 37,12-24, Rom 8,8-11, Gv 11,3
Per capire il suo Cuore, capiamo le sue lacrime. Egli ha pianto su Lazzaro e piange su ognuno di noi se noi siamo duri, se noi siamo insensibili, se noi rifiutiamo la grazia di Dio. Capire il suo cuore, capire il suo amore, capire la sua misericordia: su questo noi dobbiamo fare oggi la nostra riflessione.
È nel Cuore di Gesù che dobbiamo entrare per trarre frutti da questi giorni di Passione, altrimenti resteremmo fuori, resteremmo così, con le nostre miserie e con le nostre colpe; la nostra forza è la misericordia di Gesù, il nostro rifugio il suo cuore che capisce le nostre difficoltà, capisce le nostre debolezze, capisce anche le nostre cadute.
Quando parliamo di Gesù Redentore, dobbiamo sempre richiamarci a questo punto: che redenzione vuole dire liberazione, liberazione fatta da un amore onnipotente. Libera l'uomo dalle proprie cattive abitudini, dalle proprie incoerenti posizioni, dà all'uomo la forza per essere sé stesso, per essere conforme al piano di Dio. Gesù Redentore lo vediamo particolarmente in questo mistero della Croce, in questo mistero per cui ha scelto per sé la Croce e il tormento per liberare noi dal tormento eterno e dal tormento di questo nostro esistere travagliato e duro nella colpa. È nostro Redentore, e cerchiamo di capire bene fino in fondo come tutto quello che è in noi, dipende da Lui, tutto quello che è aspirazione di bene, che è superamento, tutto quello che in qualche modo ci fa desiderare di essere migliori, è Lui che ce lo suggerisce, è Lui che ci aiuta, è Lui che compie in noi l'opera della sua salvezza.
Ecco perché in questi giorni di Passione ci dobbiamo proporre intenso e forte il raccoglimento. Cosa vuole dire essere raccolti? Non lasciarci prendere dalle cose esteriori, non lasciarci prendere dalla fuga delle cose, dall'irrompere delle cose, conservare in noi, vivo, il senso della fede. Guardare a Gesù. Quando gli Ebrei nel deserto erano tormentati dai serpenti velenosi, Mosè costruì un serpente di bronzo e disse: "Chiunque guarda questo serpente sarà libero dal veleno” e Gesù, proprio Lui, si richiama a questo episodio biblico e dice: "Così sarà per me: quando sarò innalzato attirerò tutti a me". La salvezza è proprio così: guardare a Lui crocefisso, capire il suo dolore e le sue lacrime, capire che ci ha amato e ci ama, che ognuno di noi è prezioso ai suoi occhi. Guardare a Lui.
Particolarmente questo tempo di Passione resti così: guardare a Lui per smuovere la durezza del nostro cuore e capire che tutto il cristianesimo sta nel recepire questo amore, nel corrispondere a questo amore. Sia quindi per ognuno di noi oggi l'episodio delle lacrime di Gesù quello che ci introduce nel mistero della Sua Croce e del suo amore, perché questi giorni siano veri giorni di conversione e di grazia.
CODICE | 81D4Q013 |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza, 05/04/1981 |
OCCASIONE | Omelia, V Domenica Tempo di Quaresima |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Guardare al Crocefisso |
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