20/03/1983 - Omelia V Domenica Quar

Sant’Ilario d’Enza, 20/03/1983
Omelia V Domenica di Quaresima Anno C

Gv 8, 1-11

“D’ora in poi non peccare più” (Gv 8, 11). La parola rivolta a quella povera donna è rivolta ad ognuno di noi. C’è una virtù che custodisce il cuore e difende da tante altre contaminazioni. È la virtù della castità, della purezza, perché la castità è saper amare, un ordine essenziale nell’amore, saper amare e sapersi fare amare.

Noi abbiamo il grande dono di Dio, il dono per ogni battezzato. Abbiamo il dono della fede, il dono della speranza, il dono della carità. Ed è nella fede, ed è nella prospettiva della speranza, ed è nella sostanza della carità che deve essere posto il nostro amore. Deve essere posto rispettando e onorando il progetto di Dio.

Abbiamo bisogno, in questa Quaresima, di meditare su tutte le possibili contaminazioni del peccato che possiamo avere e anche su questo, perché il mondo è pieno di deviazioni, di profanazioni, di cose cattive e brutte. Noi lo sappiamo bene: il Signore ha voluto per noi un cuore retto, un cuore che sa accogliere le mirabili creazioni di Dio e le sa valorizzare. Il mondo è pieno di profanazioni, perché ha rovesciato tutti i valori e vive di passione sregolata e di istinto non dominato, ma capriccioso e tiranno.

Per essere veramente casti, dobbiamo stimare tantissimo questa virtù, tantissimo! Dobbiamo vederne la preziosità per il nostro vivere familiare e per la nostra socialità perché l’impuro, per forza di cose, diventa egoista, diventa violento, diventa incontrollato. L’impuro ha solo in mente se stesso nel senso peggiore della parola. Però lo sappiamo bene che, senza il Signore, per l’uomo non è possibile riuscire.

Abbiamo bisogno di ricordare le Sue parole e confidare nel Suo aiuto. Abbiamo bisogno di ricordare le sue parole, continuamente, accettando quanto ci ha detto Lui e quanto ci ha fatto dire dai suoi apostoli e dalla Chiesa. Accettare le sue parole vuol dire ricordarci che siamo fragili. È necessario vigilare, è necessario essere inesorabili nello scartare tutto quello che è compromesso. Chi entra nel compromesso ha già messo un piede nell’abisso.

Vigilanza, umiltà di vigilanza, serenità di vigilanza. L’inclinazione dell’uomo al male è per tutti. Tutti siamo portati a ciò che è deteriore e solo con l’energia, l’energia che si acquista con la preghiera e con la penitenza, l’energia che si acquista con lo scartare tutto quello che solletica le passioni e che è scandalo, certa stampa, certe trasmissioni, un certo modo di comportarsi troppo libero, troppo fiducioso nelle proprie intenzioni buone e nei propri rimedi.

Umiltà! Umiltà sapendo bene che il terreno è molto scivoloso, e basta un passo a precipitare anche uno fino a quel momento virtuoso.

Vigilanza, umiltà, per cui sempre, non solo chi è giovane, non solo chi è nella prima età: per tutti!

“Fratelli – dice San Pietro – siate sobri e vigilate, perché il vostro avversario, il demonio, come un leone ruggente, gira attorno per divorarvi” (1Pt 5, 8). Umiltà, difesa!

E che cosa dobbiamo dire per le nostre famiglie? I figli devono essere educati. Se certi mezzi, come la televisione in certi spettacoli, fosse aperta per tutti, se non si tenesse quell’insegnamento di riservatezza, di nobiltà che l’educazione cristiana richiede! Abbiamo bisogno di aiutarli ad affrontare i pericoli e man mano li dobbiamo irrobustire e indirizzare. Non li possiamo subito mettere di fronte a tutti i pericoli, di fronte a tutte le sollecitazioni.

Quanto dobbiamo pregare perché le nostre famiglie siano così, in una vera santità, in un vero senso di responsabilità. I genitori si amino con tanta, tanta forza, si amino nella grazia del Sacramento che hanno ricevuto e in questa grazia del Sacramento compiano la loro missione.

L’insegnamento allora è chiaro: questa domenica siamo chiamati a riaffermare la prudenza per la purezza, la generosità per la purezza, il distaccarci da tutto quello che sembrerebbe comodo ed è imprudente, che sembrerebbe divertente ed è insidia.

Chiediamo per la nostra gioventù molta, molta grazia di purezza e aiutiamola a costruire in questo mondo infame di peccato, una dirittura di cuore e di mente che possa far sempre trionfare di tutti i pericoli.

CODICE 83CLQ01344N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 20/03/1983
OCCASIONE Omelia V Domenica di Quaresima Anno C
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Castità, purezza
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