04/12/1981 - Omelia Venerdi I Avv Nov Imm 6

Sant'Ilario d'Enza, 04/12/1981
Omelia, Venerdì I settimana Tempo d’Avvento, Novena Immacolata - VI giorno - Primo venerdì del mese e dell’anno liturgico

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Is 29, 17-24; Mt 9, 27-31

“E si aprirono loro gli occhi” (Mt 9, 30).

Il primo venerdì di questo anno liturgico, un primo venerdì posto così nella Novena dell’Immacolata, che cosa ci può suggerire? Che cosa ci può dire? Abbiamo bisogno che la sua grazia apra anche a noi gli occhi. Abbiamo bisogno di sentire fortissimo l’amore di Dio, abbiamo bisogno di saper vedere con gli occhi di chi ama, perché gli occhi di chi ama hanno una penetrazione forte, hanno una potenza grande. L’amore di Gesù ci deve far vedere con vivacità, con esattezza quelli che sono i nostri difetti, quei difetti che ci impediscono tanto bene, quei difetti che praticamente, se sono progrediti, bloccano l’anima e le tolgono tanta grazia. Vedere i nostri difetti, vederli nella loro concretezza, vederli come li vede Lui. Ci pensate come vede Gesù la nostra pigrizia? Come vede Gesù il nostro orgoglio, la nostra superficialità, la nostra facile sensibilità permalosa? Come vede Gesù questo stagnare pesante, che ci impedisce un cammino generoso verso il bene? Vederli come li vede Lui: “Si aprirono loro gli occhi”.

La Madonna è stata meravigliosa perché non ha mai permesso al peccato di entrare in Lei. Se Dio è stato meraviglioso nel preservarla dal peccato originale, Lei ha corrisposto a questa provvidenza e nessuna macchia volontaria, nemmeno leggera, è entrata in lei. Ha avuto un Cuore splendido, un Cuore purissimo, un cuore di una santità che ha sorpassato la santità di tutti gli altri uomini. Allora vedere i nostri difetti, ma non avvilirci di fronte ai nostri difetti, non avvilirci, non rassegnarci, non porli come scontati. Volere sempre impegnarci, perché giorno per giorno possiamo dare al Signore la testimonianza della nostra attività, giorno per giorno possiamo ripetere le parole della parabola: “Io ho lavorato” (Lc 19, 16-17), ho lavorato! Perché questo si domanda da noi: di lavorare, di lavorare alle nostre virtù, di lavorare al nostro progresso spirituale, di impegnarci perché l’Avvento ci porti la ricchezza della grazia.

“Vieni, Signore” (Ap 22, 20), vieni in questa abbondanza di misericordia, per cui noi siamo più forti, più energici, più pronti. E così possiamo veramente, nell’imitazione e nell’aiuto della Madonna, fare dei reali progressi, dei veri progressi di bene a lode del Signore.

CODICE 81N3N01310N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 04/12/1981
OCCASIONE Omelia, Venerdì I settimana Tempo d’Avvento, Novena Immacolata - VI giorno - Primo venerdì del mese e dell’anno liturgico
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale,
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Vedere con gli occhi di chi ama - Vedere i nostri difetti – Maria SS senza macchia
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