Is 29, 17, 24; Mt 9, 27-31
“E si aprirono loro gli occhi” (Mt 9,30). Come dobbiamo desiderare spiritualmente questo miracolo! Perché il mistero dell’Eucaristia è essenzialmente un mistero di fede; senza la fede non è possibile, senza la fede è assolutamente assurdo porsi davanti al Signore. In fondo il mistero dell’Eucaristia è un mistero di credere nell’amore, di credere nella potenza del Signore: “Credete voi che io possa fare questo?” (Mt 9,28). Quelli che si sono scandalizzati dell’Eucarestia, quelli che si sono rifiutati di ammettere questo mistero, è perché non hanno avuto l’anima aperta all’amore del Signore. Quando uno ama, fa tutto per stare vicino alla persona amata. L’Eucarestia è tutta nell’amore: è per amore che Gesù viene presente e viene presente nel sacrificio e viene presente nel rinnovare la sua morte. La sua presenza è una presenza sacrificale: viene per salvare, perché sa che senza di lui è assolutamente inutile il resto. La Chiesa non si edifica senza l’Eucaristia, la Chiesa non progredisce senza l’Eucarestia. Il cuore, che fa pulsare la vita nella Chiesa, è l’Eucarestia. Per noi è restato, per essere così il cibo del sacrificio: “Prendete e mangiate” (Mt 26,26), con noi è restato per essere sempre disposto così, ad aprirci il cuore. È nell’Eucarestia che dobbiamo trovare il centro della nostra vita, è nell’Eucarestia dove dobbiamo trovare la fortezza che ci è necessaria ogni giorno, è nell’Eucarestia che noi dobbiamo alimentare sempre di più la nostra speranza del Paradiso. La Chiesa vive così il mistero della presenza di Gesù, sapendo che il Signore è pegno di vita eterna. Ecco allora che l’interrogativo, che ci dobbiamo porre stasera, riguarda proprio questa fede, riguarda questa fede, che è prima di tutto riconoscere la grandezza di Gesù. È il nostro Dio che è in mezzo a noi, è il nostro Salvatore, che viene per essere vicino ad ognuno dei nostri problemi.
Il sentimento di adorazione all’Eucarestia, un sentimento profondo di rispetto. Accostarci all’Eucarestia con il sentimento dell’infinita grandezza di nostro Signore; guardiamo di essere molto raccolti in Chiesa, un sentimento profondo ci deve sempre indirizzare. Guardiamo di rispettare l’Eucarestia nella sua presenza, guardiamo di rispettare l’Eucarestia nelle Comunioni. Guai a chi fa un sacrilegio, guai a chi abusa del corpo e del sangue del Signore: “Mangia e beve la propria condanna” (cfr. 1 Cor 11, 29), va a ricevere Dio infinitamente santo, giustamente una comunione sacrilega è paragonata al bacio di Giuda.
Adorazione, poi ringraziamento: il ringraziamento perché è con noi, il ringraziamento perché ci porta al Padre, il ringraziamento perché dà valore alla nostra preghiera, il ringraziamento perché ci edifica nella sua misericordia.
E ancora un terzo sentimento: la riparazione. Siamo nel primo Venerdì del mese, di fronte all’indifferenza, alla freddezza, alla cattiveria di cui sono circondati i tabernacoli, al deserto che troppe volte è nelle nostre Chiese, quanta ricchezza di riparazione! Stringerci con amore a Gesù, ad amore rispondere con amore, ad amore rispondere con un amore che vuol riparare i propri peccati, prima di tutto, e i peccati del mondo.
Sentimento dunque di rinnovamento e di fede proprio sull’esempio di Maria santissima, di lei che è stata l’ostensorio che ha portato Gesù al mondo, lei che è stata così santa, così meravigliosamente ricca d’amore. Dobbiamo chiedere alla Madonna questa grazia: una grazia di fortezza per vincere tutte le nostre difficoltà, una grazia per cui possiamo seguire lei nel trattare Gesù. Fare la Comunione con lei, assistere alla Messa con lei, adorare con lei. La Madonna è nell’Eucarestia come ancora la Madre: “Ave, o vero corpo nato da Maria Vergine”, dice la Liturgia. Anche nell’Eucarestia, ecco, lo riceviamo da lei, da lei impariamo allora a vivere con molta fede davanti a Gesù Eucaristia, nel realizzare nella nostra vita una continuazione forte di testimonianza della Messa che riceviamo, della Messa cui partecipiamo, della Messa cui noi siamo chiamati a dare una parte e una parte necessaria.
CODICE | 75N4N01310N |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 05/12/1975 |
OCCASIONE | Omelia, Venerdì I settimana Tempo Avvento, Novena Immacolata - VII giorno |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | I Sacramenti, l’Eucarestia |
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