Ez 18,21-28; Mt 5,20-26
Non è una conversione esteriore, non è qualche cosa che dobbiamo mettere per figurare bene; purtroppo siamo portati per il nostro orgoglio, per la nostra comodità, ad essere sbrigativi quando si parla di conversione. La conversione vera avviene nell’intimo nostro. Farci un cuor nuovo e uno spirito nuovo vuol dire abbandonare del tutto una situazione precedente. L’interrogativo è molto grave, la Parola di Dio ci interroga e ci dice: ”Sei proprio disposto a fare un rinnovamento totale?”. Perché è questo che il Signore vuole da te e la parola di Dio risuona veramente grave e ci porta l’esempio di coloro che erano chiamati i giusti, i santi ed erano falsi giusti e falsi santi: i farisei, che sono stati bollati dalla stessa Verità, da Gesù. Sono stati rimproverati dallo stesso Amore, il Verbo incarnato. E Gesù li ha rimproverati proprio perché facevano consistere la santità in un’opera dell’uomo, in un’opera esteriore dell’uomo, in una fedeltà e in una esattezza che era fine a se stessa. “Se la vostra giustizia non supererà, non entrerete”. Non si può entrare nel Regno se non con un cuore nuovo e il cuore nuovo è opera dello Spirito Santo. “Vieni, Spirito Santo”, la nostra anima deve essere tutta tesa alla tua azione a questa nuova creazione che devi operare in noi, proprio perché senza di te, lo dice l’inno della Pentecoste “Non v’è niente nell’uomo” niente. Non è che possiamo presentare a Dio qualche cosa, non è che possiamo presentare ai nostri fratelli qualche cosa, senza di Lui siamo manchevoli di fede, manchevoli di vero amore al Signore e di vero amore agli altri. Che cosa si richiede allora da parte nostra? Si richiede una disposizione, una docilità a ubbidire allo Spirito che è la vera nostra vera legge. La nostra vera legge è Lui, è l’Amore infinito che ci educa e ci conduce nell’amore, che vuole che noi, nel nostro interiore, accogliamo questa vita, la vita di Dio che è essenzialmente amore e la facciamo sviluppare in noi attraverso una fervida obbedienza, una fervida collaborazione. Poniamoci allora ancora una volta in questa decisione: voglio cambiare tutto, ma voglio cambiare non con le mie idee, non con i miei sentimenti, ma mettendomi a disposizione dello Spirito. “Liberatevi da tutte le vostre iniquità”: liberarci vuol dire accogliere il Liberatore, il Liberatore che ci insegna e ci guida in tutto.
CODICE | 80BUQ01340N |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza, 29/02/1980 |
OCCASIONE | Omelia, Venerdì I settimana Tempo di Quaresima |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI |
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