01/05/1987 - Omelia Venerdi II Pasqua

Sant’Ilario d’Enza, 01/05/1987
Omelia, Venerdì II settimana Tempo di Pasqua, San Giuseppe lavoratore

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Gn 1, 26- 2, 3; Mt 13, 54-57.

“Benedetto il Signore per sempre” (Canto al Vangelo, Sal 67, 20). Sia benedetto. In questa Liturgia, ricca di ringraziamento e ricca di amore, ripetiamo la riconoscenza come motivo di continuità.

Il «grazie»: un «grazie» di fede perché è proprio dall’alto che viene ogni dono, è dono di Dio, della sua provvidenza, della sua amabilità, della sua misericordia. Un «grazie» che vede Dio ogni giorno, che vede Dio in ogni circostanza, che vede Dio in ogni dolore e in ogni riuscita. Un «grazie» potente perché ha diffuso i. suoi doni in maniera abbondante e in maniera continua. Un «grazie» di amore perché nella famiglia è possibile la riuscita solo se ci si ama molto: l’amore a Dio prima di tutto, l’amore tra i coniugi, l’amore per i figli, l’amore per tutto il piano che Dio ha voluto disporre nella storia di ogni anima, nella comunità parrocchiale, nella Chiesa. Un «grazie» di amore forte e generoso. Un «grazie» perché la storia comincia proprio con un sì, pronunciato in amore davanti all’altare, un sì che ha avuto la forza di prolungarsi e di affermarsi così potentemente. E il «grazie» si trasforma in una confidenza e in una domanda: la confidenza che è certezza dell’ intervento che sempre più compirà il Signore, sempre più; e la domanda, la domanda insistente e forte: “Signore, i doni che hai dato sono una garanzia per i doni che darai”.

È qui la domanda per sé, la domanda per la propria missione, per il compimento della propria missione, una domanda insistente e generosa; una domanda che anche noi presentiamo, tutti, perché desideriamo ogni bene, desideriamo quella consolazione e quella forza, che solo il Signore può comunicare e dare. Perché il ringraziamento e la domanda siano potenti, li mettiamo nel cuore della Madonna.

La Madonna è Madre, la Madonna è potente, è Regina, la Madonna presenti, la Madonna domandi. Certamente la Madonna otterrà e in questo senso vogliamo che i nostri auguri si presentino forti e si trasformino in una preghiera fervorosa, impegnata e fraterna, una domanda che il Signore certamente accoglierà perché è fatta nella carità, che Lui desidera e che Lui vuole.

CODICE 87E0O01361M
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 01/05/1987
OCCASIONE Omelia, Venerdì II settimana Tempo di Pasqua, San Giuseppe lavoratore
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Il «grazie» di fede per ogni dono di Dio
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