24/02/1978 - Omelia Venerdi II Quar

Sant’Ilario d’Enza, 24/02/10978
Omelia, Venerdì II Settimana Tempo Quaresima

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Gn 37,3-4. 12-13. 17-28; Mt 21,33-43. 45

Aspetto sempre un momento prima di incominciare, perciò non è liturgico mettersi a sedere alle ultime parole, bisogna fare un po’ di intervallo. Credetemi, aspetto.

La parabola che abbiamo letto è una parabola storica. Ricorda per bocca di Gesù una costante, una costante terribile, una costante che dall’alba dell’umanità ha continuato fino adesso e purtroppo continuerà: la costante della persecuzione.

Chi appartiene a Dio, chi appartiene al suo regno, chi cerca la giustizia deve sapere di essere oggetto di contraddizione, oggetto di persecuzione. La Bibbia ci ricorda il primo uomo, il primo giusto che fu perseguitato: Abele fu ucciso dal fratello Caino e, su su, la vita per coloro che invocavano il Nome di Dio non era facile. Non senza lotta, potevano svolgere la loro missione i profeti e molti profeti pagarono con la vita e non facevano nulla di male, portavano la parola di Dio. Noi ricordiamo la persecuzione che ebbe Elia, fuggiasco per tutta la vita. Noi ricordiamo il profeta Isaia, che fu martirizzato con un martirio tremendo: segato a metà. Ricordiamo il profeta Geremia che ebbe una vita terribilmente difficile, continuamente bersagliato, tanto che si lamentava con il Signore di questa vita impossibile. Poi lo vediamo nella vita di Gesù. La vita di Gesù inizia con la persecuzione, Gesù deve fuggire, termina sulla croce. Non poteva parlare ed era contraddetto, faceva dei miracoli ed era beffeggiato, offriva la sua vita per l’umanità e lo canzonavano.

E Gesù ci ha lasciato la sua eredità. Dirà ai suoi apostoli: “Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi”. Se hanno canzonato le mie parole canzoneranno anche le vostre. “Non si dà un servo maggiore del padrone” (Gv 15, 20), per questo gli apostoli sono stati tutti dei martiri. La storia della Chiesa è stata la storia di una persecuzione, per cui diceva un grande Pontefice: “Non sono quattro le note della Chiesa: unità, santità, cattolicità, apostolicità, sono cinque. E la quinta? La quinta è precisamente questa: la Chiesa è perseguitata”.

Se siamo allora coloro che proseguono Gesù, che sono il corpo di Gesù, che proseguono la storia degli apostoli e dei martiri, non ci dobbiamo meravigliare della persecuzione, non dobbiamo stupirci. Ognuno deve pagare il proprio: dal ragazzo che è preso in giro dai compagni di classe, all’adulto che si vede diminuito nel suo prestigio, messo da parte, fatto oggetto di discriminazione. Non ci dobbiamo meravigliare, ci dobbiamo piuttosto sentire onorati, onorati di portare la divisa di Gesù Cristo, onorati di potere confessarlo a faccia alta.

Ma che cosa si richiede da noi? Di farci una persuasione chiara, un animo forte, da sapere, con serenità, controbattere sempre, non cedere mai. Il Signore ci salvi da ogni forma di timidità e di vigliaccheria, da ogni forma che ci porti a fuggire di fronte a coloro che ostentano la loro persecuzione verbale o fattiva. Solo, allora, un animo forte, solo un desiderio grande di essere come il Signore, solo così si può opporre una valida posizione.

Essere forti, essere persuasi che chi ha la verità è beffeggiato dall’errore, chi è puro è beffeggiato da coloro che sono sporchi, che coloro che sono pii e devoti sono notati e irrisi da coloro che sono senza timore di Dio e senza culto a Dio.

Ecco perché dobbiamo essere forti. Naturalmente ancora di più cresce la nostra responsabilità, perché come cristiani dobbiamo essere un esempio. Se ci perseguitano per la fede, non devono scandalizzarsi in noi di cose per cui avrebbero ragione.

Dobbiamo avere una vita esemplare e coerente. Dobbiamo avere una vita limpida e generosa. Dobbiamo sempre essere nell’ordine in cui ci ha posto il Signore.

Vogliamo allora rinnovare al Signore la nostra volontà di essere insieme a Lui, perché Lui è il Crocefisso, ma Lui è Colui che, dopo la croce, ha intonato la vittoria della resurrezione e la sua resurrezione non verrà a meno per tutti i secoli.

CODICE 78BPQ01341N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 24/02/10978
OCCASIONE Omelia, Venerdì II Settimana Tempo Quaresima
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Il cristiano perseguitato come Gesù
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