20/03/1981 - Omelia Venerdi II Quar

Sant’Ilario d’Enza, 20/03/1985
Omelia, Venerdì II Settimana Tempo Quaresima

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Gn 37,3-4. 12-13. 17-28; Mt 21,33-43. 45

“Piantò una vigna e aspettò i frutti”. Il discorso è per tutto il popolo di Dio; il discorso è per ognuna delle nostre anime, perché è proprio in quest’ordine: aspettò i frutti. Non aspettò le foglie, non aspettò i fiori, aspettò i frutti, e i vignaiuoli che gli negarono i frutti, furono sterminati. È proprio così, noi siamo posti per i frutti e Gesù nell’Ultima Cena dirà: “Io vi ho posto perché portiate frutti e i vostri frutti rimangano”. La vigna aveva prodotto, ma i vignaiuoli non hanno voluto dare ciò che dovevano. Il Signore moltiplica i suoi doni e la nostra vita ne è piena. Non è mancato Lui, Lui non manca mai, moltiplica le Sue misericordie. Siamo noi che adoperiamo i doni Suoi per il nostro egoismo, che non gli vogliamo dare i frutti dovuti, che crediamo di fare senza di Lui, che crediamo che non sia proprio la nostra generosità, il nostro impegno, il vero frutto che Lui si aspetta. La Quaresima ha la grazia della conversione e si arriva alla conversione proprio nella vera cognizione di noi stessi: che cosa abbiamo ricevuto, che cosa diamo. Il Signore in noi ha piantato la vigna cioè ha piantato il Suo regno, ci ha dato la Sua grazia, l’ha fatta fiorire in noi, la nutre con la Sua parola, ci concede, come prezioso alimento di forza, il Suo corpo e il Suo sangue. Diamo i frutti? Li diamo come dobbiamo darli, con quella prontezza, con quella generosità, con quella continuità che si richiede? Poveri noi se sciupiamo il nostro tempo! Poveri noi se sciupiamo tante occasioni di bene. Poveri noi se miseramente soffochiamo le ispirazioni dello Spirito. Poveri noi! Farà morire miseramente quei malvagi e darà la vigna ad altri vignaiuoli che gli consegneranno i frutti a suo tempo. Il castigo di chi non dà a Dio quello che spetta a Dio. Il castigo di coloro che non pensano di essere degli amministratori che devono consegnare, che devono amministrare con molta coscienza e molto senso di responsabilità. Ognuno di noi ponga dunque se stesso in questo confronto con la Parola di Dio, in questo esame profondo di coscienza.

CODICE 81CLQ013
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 20/03/1985
OCCASIONE Omelia, Venerdì II Settimana Tempo Quaresima
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Portare frutto
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  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
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    Umberto Roversi

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