17/12/1982 - Omelia Venerdi III Avv Novena Natale 3

Sant'Ilario d'Enza, 17/12/1982
Omelia, Venerdì Feria di Avvento, Novena di Natale – III giorno

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Gen 49, 2. 8-10; Mt 1, 1-17

“Gesù Cristo figlio di Davide” (Mt 1, 1). È venuto proprio in mezzo a noi Gesù, come vero uomo. È disceso da una stirpe, in cui abbondano gli uomini peccatori. È venuto proprio per riscattarci dal peccato, per darci la libertà dei figli di Dio, è venuto per amore, è venuto come il Figlio potente di Dio, è venuto e nessuna cosa può ostacolarlo.

Dobbiamo sentire che l’avvicinarci al Natale, è avvicinarci a una grazia potente. Gesù ha assunto la nostra umanità per redimerla tutta, per salvarci e nell’anima e nel corpo, per salvare l’individuo e per salvare la società. Noi dobbiamo vedere nel Natale, questa potenza, che è potenza di amore, che è potenza di dono, questa potenza che è tutta per noi. Come a una fonte perenne uno può gioire perché trova tutta l’acqua che vuole, così è per noi: Gesù è la fontana di vita, è la fontana di grazia e noi sappiamo come coi Sacramenti Lui arricchisce tutti i momenti della nostra vita. Arricchisce la nostra nascita, arricchisce la nostra crescita, ci guarisce dalle nostre infermità, santifica il momento della morte, santifica il momento solenne del matrimonio, dà i sacerdoti per la salvezza di quanti lo cercano. Ma è soprattutto nell’Eucaristia, che Gesù dona mirabilmente non solo la sua grazia, ma dona se stesso. Di qui il considerare l’Eucarestia in una visione grande e magnifica costituisce il nostro dovere. Troppo poco contiamo sull’Eucarestia, troppo poco contiamo su Dio che è con noi, che è per noi; con Dio, che per amore e nell’amore si è dato a noi, perché anche noi nell’amore e per l’amore ci donassimo a Lui.

Dobbiamo amare molto l’Eucarestia! Ma il nostro amore deve nascere da una stima immensa, tutto il nostro cuore, perché c’è veramente la potenza del Figlio di Dio, c’è veramente Gesù per noi. Egli ci offre non dei doni belli e grandi, ci offre il suo stesso cuore. Pensiamoci spesso a questo: Gesù ci dona il cuore. Ogni volta che ci avviciniamo all’Eucaristia, avviciniamoci a questo cuore che palpita per noi, al cuore che per noi è stato squarciato sulla croce, al cuore al quale Lui c’invita: “Venite a me che sono mite ed umile di cuore” (cfr. Mt 11, 28-29). Andiamo da Lui. “Stabiliamo,” - dice Santa Margherita Alacoque – “stabiliamo dimora in questo cuore e non partiamoci mai da Lui”. Restiamo in questa intima comunione di affetto, in questa scelta vera e profonda, che esige che i nostri pensieri siano suoi, che tutto il movimento del nostro essere sia per Lui.

CODICE 82NGN01312N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 17/12/1982
OCCASIONE Omelia, Venerdì Feria di Avvento, Novena di Natale – III giorno
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Il Natale: la potente grazia dell’Incarnazione
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