Ct 2, 8-14; Lc 1, 39-45.
Accogliere la Madonna è accogliere Gesù, perché la Madonna ha portato Gesù in quel giorno, ma sempre lo porta ad ogni anima e ad ogni famiglia. Noi vediamo che, dopo l’annuncio, la prima santificazione è per una famiglia, è per una famiglia che entrava così in pienezza nel piano meraviglioso di Dio. Giovanni Battista è santificato fin nel grembo materno e sussulta di una gioia divina e sua madre Elisabetta è piena di Spirito Santo. E quale grazia per Zaccaria, che pure continua la sua penitenza, che pure offre serenamente al Signore la condizione del suo silenzio: era muto.
Quanto dobbiamo capire il piano del Signore, il piano del Signore che ha creato e ha voluto che nella famiglia ci fosse la sorgente di un amore forte e vigoroso. E comprendiamo come Gesù ha voluto completare l’opera, istituendo un sacramento che resta, il sacramento che non è per l’individuo, è per la comunità voluta da Dio.
La santità della famiglia: è proprio di lì dove partono tutti i beni, è di lì dove sorge la benedizione per le anime che danno e per le anime che ricevono, per l’anima dei genitori e per l’anima dei figli. La famiglia! Noi dobbiamo costantemente invocare la santità della famiglia! Una santità a cui tutti devono collaborare, secondo la loro posizione e secondo il loro dono e secondo il loro compito.
Deve collaborare il padre e deve sentire la responsabilità di rappresentare l’autorità del Padre celeste, la bontà del Padre celeste; deve, il padre, sentire come è attraverso il suo dovere che viene l’esempio più luminoso e più grande.
Si deve santificare la madre che ha questo sacerdozio, vero sacerdozio, di una maternità che deve comunicare la tenerezza e la premura della provvidenza di Dio.
Devono santificarsi i figli, perché devono rappresentare il frutto di tanta grazia e di tanta benedizione e devono capire che nell’ubbidienza, nell’umiltà, nella laboriosità cresce ancora per loro la vera gioia e la speranza certa di un avvenire proficuo e valido.
La famiglia si santifica proprio nel rispetto delle leggi di Dio, nel timore e nell’amore di Dio; la famiglia si santifica obbedendo serenamente a tutte le ispirazioni di grazia. Si santifica così nella preghiera in comune, nella preghiera e nell’ubbidienza a quanto il Signore ha prescritto. La famiglia si santifica ponendo al centro non l’egoismo, non l’orgoglio, ma ponendo proprio quello che ci ha insegnato il Signore: il grande amore, l’amore che prende da Lui il motivo e la forza.
È nell’Incarnazione del Signore che ci viene data questa ricchezza, la ricchezza dell’amore. È quindi all’Incarnazione che si richiama la famiglia, è all’Incarnazione che la famiglia vuole veramente collaborare per essere degna della misericordia e della provvidenza di Dio.
Resti quindi il proposito che il Natale segni, proprio in ogni famiglia, una crescita di carità, di bontà, una crescita nel timore di Dio, nell’osservanza dei suoi mirabili comandamenti, in Lui e con Lui.
CODICE | 84NMN01312N |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 21/12/1984 |
OCCASIONE | Omelia, Venerdì feria di Avvento, Novena di Natale – VII giorno |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | La santità della famiglia |
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