Lc 1, 57-66
Il testo del vangelo parla della vocazione di Giovanni Battista, del disegno che Dio aveva su di lui. Gesù dirà di Giovanni Battista: “Tra i nati di donna non è sorto nessuno più grande di Giovanni Battista” (Lc 7, 28). Una vocazione grandissima, una vocazione di amore, una vocazione che avrebbe fatto di Giovanni il precursore del Signore. Precursore non solo perché lo avrebbe annunziato, precursore perché ne avrebbe ripetuto la vita, ne avrebbe annunciato le virtù, ne avrebbe annunciato la passione. Giovanni avrà una vita penitente, una vita umile, avrà una vita crocefissa, morirà martire.
Quando leggiamo di questa vocazione non possiamo non ricordare ancora un’altra parola del Signore, quella parola per la quale il Signore ha detto: “Giovanni è grande, ma il più piccolo nel regno di Dio è più grande di Giovanni”. È la vocazione del nostro battesimo: ognuno di noi ha ricevuto la grazia del battesimo, ha ricevuto allora la vocazione alla santità, alla vera santità, alla santità di figlio di Dio, alla santità modellata su quella di Gesù. La nostra vocazione è una vocazione di grandezza: inginocchiati davanti alla grotta di Betlemme lo dobbiamo a lungo meditare. Meditare come il Signore ci chiama, ci vuole suoi autentici seguaci: vuole che noi amiamo come Lui, che noi abbiamo i suoi desideri, le sue prospettive, che noi non giudichiamo come il mondo, non aspiriamo come il mondo, che noi non dobbiamo tendere alle cose terrene e alle conquiste terrene, non dobbiamo cercare nient’altro che rinnovare Lui, che seguirLo, anche là dove il mondo resta scandalizzato. “Sforzatevi di entrare – ha detto - per la porta stretta, perché molti ci proveranno e non riusciranno” (*). Bisogna credere al suo amore, basarsi sulla sua potenza, bisogna che noi capiamo bene che un cristianesimo autentico è un suo dono, un dono che dobbiamo meritare con la nostra umiltà, con la nostra generosità, con la nostra prontezza. Ecco è questa la grazia che insistentemente dobbiamo chiedere: di essere dei veri cristiani, veri, senza menzogna, senza ipocrisie, senza contorcimenti. Essere suoi, totalmente suoi, splendidamente suoi.
CODICE | 83NON01313N |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 23/12/1983 venerdì |
OCCASIONE | Omelia Ferie di Avvento |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale, novena di Natale IX giorno |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Vocazione alla santità |
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