Quaresimale – Venerdì IV Quaresima
Sap 2,1. 12-22; Gv 7,1-2. 10. 25-30
Tutta la sapienza cristiana sta nel conoscere Gesù, nel conoscerlo veramente, nel seguirlo e nell’amarlo. Si illudevano i giudei di conoscerlo, erano invece accecati e fuori di ogni regola di onestà, di ogni regola di vero intendimento. Non lo conoscevano e per questo lo rifiutavano, per questo cercavano di ucciderlo.
Per noi cristiani il problema è proprio in una conoscenza che non si fermi a cose esteriori, che non si fermi a formalità. Non restiamo prigionieri di alcune nostre impressioni e basta. Conoscere Gesù, conoscerlo nella sua grandezza, conoscerlo nel suo potere, conoscerlo nel suo amore: questo è possibile solo se il cristiano apre la sua anima allo Spirito Santo. È nello Spirito Santo che conosciamo e amiamo Gesù, è nello Spirito Santo che noi possiamo uscire da una visione parziale e troppo umana di Gesù, è nello Spirito Santo che noi dobbiamo penetrare fin nel Cuore di Gesù.
Che cosa vuol dire la devozione al Sacro Cuore di Gesù? Vuol dire mettersi a disposizione per penetrare in Gesù perché, se non si arriva al suo Cuore, non si è capito. La devozione al Sacro Cuore di Gesù è una devozione molto utile e fervorosa, perché ci porta proprio in quella intimità di Gesù, che ci rende eruditi della erudizione stessa che ci ha indicato il Padre, quando ha detto: “Questo è il mio Figlio, ascoltatelo” (Mt 17, 5).
La devozione al Cuore di Gesù è imparare che Gesù ha fatto tutto per amore, ha donato se stesso e dona continuamente se stesso per amore, che in Lui c’è la vita e fuori di Lui non c’è. La devozione al Cuore di Gesù vuol dire che ci sentiamo chiamati da Lui a collaborare alla redenzione, a riparare al peccato, a lottare contro ogni forma di male. La devozione al Cuore di Gesù è una devozione che parte proprio là, dalla Croce, quando il soldato aprì la porta a quel Cuore e da quel Cuore venne sangue ed acqua. Ecco, di lì è nata la Chiesa, di lì è nata la nostra necessaria collaborazione, di lì è nato l’intenso e forte e continuo pensiero di quello che Lui ha fatto e di quanto dobbiamo fare noi, di lì.
Promettiamo in questo Primo Venerdì del mese di capire di più Gesù, di arrivare fino al suo Cuore, di volere nella devozione salutare al Cuore di Gesù rinnovarci continuamente, soprattutto di non fermarci ad una mediocrità di devozione e di vita.
CODICE | 84D5Q01343N |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza, 06/04/1984 |
OCCASIONE | Omelia, Venerdì IV Settimana Tempo Quaresima - Primo Venerdì del mese |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | La devozione al Sacro Cuore di Gesù |
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