18/03/1983 - Omelia Venerdi IV Quar

Sant’Ilario d’Enza, 18/03/1983
Omelia, Venerdì IV settimana Tempo Quaresima

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Sap 2,1. 12-22; Gv 7,1-2. 10. 25-30

È la grande parola di Gesù: “Voi non conoscete il Padre, io però lo conosco, perché vengo da Lui ed Egli mi ha mandato”.

Conoscere Dio. La grande aspirazione di tutte le generazioni è qui: vedere Dio, avere esperienza di Dio, conoscerlo a faccia a faccia. C’è insistente l’aspirazione del salmo: “Mostraci il tuo volto, o Dio”. Mostraci il tuo volto. Perché vedere Dio, conoscere Dio è il tutto. Che cosa desidera il cuore umano? Amare e Dio è infinito amore. Che cosa desidera la mente umana? La verità e Dio è l’orizzonte sconfinato della verità.

Ecco quello che ci dice Gesù, Lui sì che lo conosce e ce lo fa conoscere. Ce lo fa conoscere qui nella fede, lassù nella visione. Qui nella fede, perché la fede è l’esperienza di Dio, parlo della fede vera, della fede cercata e voluta, della fede che investe la vita, della fede che è raffigurata nella stella, ricordate i magi, nella stella che conduce.

Abbiamo bisogno di fede. Il mondo è sbandato e non trova il senso dell’esistenza perché manca la fede, perché senza la fede non c’è un fondamento eterno della morale, non c’è un dialogo sicuro tra gli uomini, non c’è qualche cosa che resiste all’usura del tempo, che resista alla volubilità e all’egoismo degli uomini. Non c’è nulla, senza la fede e senza Gesù che ci dà la fede. Noi dobbiamo desiderare molto la fede, perché la fede ci mette in comunicazione con Dio, ci mette nel vero spirito di amore con gli uomini, ci è conforto nel dolore, fa brillare di una luce più alta e più duratura la nostra gioia.

Abbiamo bisogno di fede, di molta fede. Ripetiamo le parole dell’uomo del vangelo: “Signore, io credo, ma accresci la nostra fede”. ”Signore io credo” ma la mia fede purtroppo è fragile, sembra la fiamma di una candela che si tormenta al soffio del vento e rischia di spegnersi. Signore, dacci la fede, dacci una fede tanto forte, una fede che ci metta in comunicazione anche con il mondo di là, anche con coloro che vedono il Tuo volto, che partecipano della Tua gloria, che gioiscono del Tuo stesso gaudio. Dacci la fede, perché senza la fede tutte le nostre cose si dissolvono come giochi di bambini. Si dissolvono.

La fede nostra dice una grande parola che ripetiamo nel credo e diciamo: “Io credo la comunione dei santi”, credo cioè che tutti quelli che sono in Te, partecipano della tua vita, partecipano della tua gloria, partecipano della gloria della croce qua in terra, partecipano della gloria celeste.

Signore, donaci così, giorno per giorno, questo tuo conforto e questo tuo aiuto, perché uniti tutti, viventi e trapassati, viventi e coloro che continuano la vita, che gioiscono della vita in Te, siano una cosa sola, siano un’unica realtà, benedetta e santificata dalla Tua presenza.

CODICE 83CHQ01343N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 18/03/1983
OCCASIONE Omelia, Venerdì IV settimana Tempo Quaresima
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
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