In questo primo venerdì del mese raccogliamo brevemente un pensiero che resti un pensiero fondamentale per tutto questo mese di giugno, che è il mese, dalla devozione e dalla pietà cristiana, consacrato al cuore divino di Gesù, un mese, tutto, per approfondire questa devozione, un mese, tutto, per imparare, in questo periodo dell’anno liturgico, come sono i nostri doveri, come sono le nostre grandezze.
Cosa vuol dire essere devoti del cuore di Gesù?
Vuol dire capire che è stato l’amore la spiegazione di tutto il piano di Dio.
Nel brano che abbiamo letto del vangelo, Gesù sottolinea la sua divinità e fa notare come, pur essendo divino, è figlio di Davide, è vero uomo.
L’amore di Dio e l’amore dell’uomo sono espressi con questa parola: il cuore di Gesù. L’amore che ci ha portato il Figlio di Dio, l’amore di Colui che è nato dalla Vergine è l’amore che noi dobbiamo meditare, accogliere, rendere centro di tutta la nostra corrispondenza, perchè dobbiamo corrispondere, perchè dobbiamo riamare chi tanto ci ha amato, perchè dobbiamo capire che questo cuore divino domanda la nostra collaborazione. Corrispondere è il primo passo, donare noi stessi è il primo gradino. Ma non ci doniamo e poi pensiamo solo a noi: ci doniamo per essere strumenti della salvezza, per corrispondere al piano di Dio che vuole che gli uomini siano salvati dagli altri uomini.
La devozione al Sacro Cuore di Gesù, la Comunione riparatrice sottolineano questo fatto: se tu non collabori, se tu non fai, tu impedisci la redenzione ai tuoi fratelli, Gesù vuole comunicarla a loro per mezzo tuo, Gesù vuole che ogni uomo abbia la dignità, la grandezza di salvatore.
È il mistero del nostro sacerdozio, quel mistero per il quale noi, uniti strettamente a Gesù, con Lui siamo chiamati a redimere il mondo, a presentare il nostro omaggio a Dio, a presentare le grazie di Gesù agli uomini.
La devozione al sacro cuore di Gesù è allora partecipare a tutto quello che è stato ed è di Gesù: la sua preghiera, la sua penitenza di salvezza, la sua comunicazione, la sua croce e la sua risurrezione. Comunicare a Lui in una pienezza magnifica di vita per non essere così inutili nel regno di Dio, ma essere dei veri e autentici artefici.
La devozione al sacro cuore di Gesù, allora, è devozione che ci toglie dall’egoismo, che ci toglie dalle posizioni di chiusura, che ci toglie da tutte quelle posizioni che in qualche modo renderebbero la nostra vita cristiana povera.
Essere devoti del cuore di Gesù vuol dire aprire il nostro cuore al mondo e impegnarci per la salvezza spirituale di un mondo che ha così bisogno, che ha sempre più bisogno, che venga Gesù e venga in tutti gli strati della società, in tutte le necessità della nostra società. Vuol dire allora metterci insieme e realizzare con Gesù il disegno eterno del Padre.
CODICE | 74F6O01339P |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza 07/06/1974 – primo venerdì del mese |
OCCASIONE | Omelia |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | La devozione al sacro cuore di Gesù |
© 2022 Movimento Familiaris Consortio | Via Franchetti, 2 42020 Borzano (RE) | info@familiarisconsortio.org |Privacy Policy | COOKIE POLICY | SITEMAP | CREDITS