1 Gv 2, 18-21; Gv 1, 1-18
Il grande dono di Dio all’umanità è il dono del suo Figlio, il suo Figlio unigenito; il Padre ce lo ha donato e Gesù ci ha raccontato del Padre.
Ecco, quest’anno è stato ancora un anno di storia della salvezza, anche in mezzo a noi è stata compiuta questa salvezza, perché anche a noi il Figlio ha svelato il Padre, ci ha raccontato di lui e delle sue meraviglie. Per questo dobbiamo essere ammirati, per questo dobbiamo essere riconoscenti, per questo dobbiamo saper vedere quale profitto abbiamo ricavato da tanto dono.
Evidentemente c’è il dono di Dio e c’è la nostra responsabilità, c’è il dono di Dio e l’uso che noi ne abbiamo fatto.
Quest’anno è stato, sì, un anno di grazia, benediciamo il Signore che, per mezzo di Maria, ha elargito alla nostra Parrocchia molti doni. Ha elargito alle nostre anime un’abbondanza di grazia e di nutrimento della sua Parola. Ringraziamo Dio che la pellegrinazione di Maria nelle case ha sparso il sorriso della sua maternità. Ringraziamo Dio perché felicemente abbiamo iniziato l’anno dell’Eucaristia, ma sempre chiediamoci se la nostra corrispondenza è stata quale doveva essere, se abbiamo saputo fruttificare nella riflessione, nell’Eucaristia, soprattutto nel centro della nostra vita cristiana che è la carità, se abbiamo saputo essere più fratelli, comprenderci, aiutarci e aiutare gli altri.
Il potere di diventare figli di Dio ci è stato comunicato, ma si richiede la nostra collaborazione nelle opere, perché una devozione senza opere è una cosa arida, sterile, non conta.
Allarghiamo lo sguardo a ringraziare per tutta la Chiesa, per la Chiesa che soffre e che testimonia, per la Chiesa che veramente sotto la guida del Papa cerca di essere testimone e sacramento di Dio. Il nostro sforzo dev’essere di amare la Chiesa e di seguirla sempre.
Ringraziamo Dio per tutto il mondo. Come sacerdoti incaricati, noi offriamo il sacrificio per la salvezza di tutti quanti gli uomini, perché tutti quanti gli uomini sono stati da lui beneficati e tutti gli uomini devono cercare la sua volontà, costruendo la pace.
Ringraziamo. Dal nostro cuore stasera sgorghi spontaneo un grazie forte e molto grande, un grazie che si unisca al grazie di Gesù, in quel ringraziamento che Gesù compie nella Messa per tutto quello che viene dal Padre.
E allora, e allora la nostra volontà di ringraziamento si tradurrà in una volontà di opere sempre più forte, sempre più concorde, sempre più perseverante.
Vogliamo veramente questa sera porgere a tutti il nostro augurio che quest’anno che viene, sia un anno molto costruttivo e lo sarà proprio nelle proporzioni in cui noi esamineremo noi stessi con serietà, esamineremo noi stessi con sincerità, esamineremo noi stessi non accontentandoci di alcune cose, ma scendendo in profondità.
La nostra vita parrocchiale dev’essere molto migliore, dev’essere molto più pronta ad accogliere lo Spirito, dev’essere molto più pronta a camminare in avanti.
Si degni il Signore di comunicare ad ognuno quello che desidera e vuole da noi.
CODICE | 76NZO01320N |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 31/12/1976 |
OCCASIONE | Omelia, Venerdì fra l’Ottava I settimana Tempo Natale |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Ringraziamento |
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