10/06/1988 - Omelia Venerdi Sacro Cuore

Os 11,1. 3-4; Ef 3,8-12. 14-19; Gv 19,31-37.

Dal suo Cuore spezzato nasce la Chiesa. Nasce la Chiesa come frutto del suo Mistero Pasquale, nasce la Chiesa come frutto del suo amore.

Ci ha amato e ci ha voluto Chiesa ed è questo che ci deve far pensare e riflettere. Ci ha voluto Chiesa per amore. Ha benedetto la Chiesa, l’ha fatta crescere, l’ha sostenuta, l’ha purificata.

Come dobbiamo, in questo mistero, vedere un amore così forte e così grande che non possiamo nemmeno immaginare! Ed è per questo che tutta la vita cristiana si riduce ad un discorso di amore. Corrispondere, corrispondere! La nostra legge è l’amore, la nostra nutrizione è nell’amore, la nostra forza è nell’amore. Siamo nutriti con l’amore e il Signore, in ogni suo mistero, ce lo comunica.

Particolarmente oggi ci comunica l’amore. Nel suo Cuore umano di redentore ha albergato tutto l’amore divino; ha albergato e non è scoppiato. Non è scoppiato per le sue prodigiose capacità.

Perciò dobbiamo vivere la nostra vita di Chiesa in questa grande realtà: noi siamo chiamati ad amare e ad amarci; siamo chiamati a donare nell’amore e a vivere dell’amore. Noi tutti dobbiamo proprio sentire questa forza che è la forza del vero cristiano. È forza perchè è partecipazione dell’amore di Cristo; è forza perchè si deve raggiungere la gloria del Paradiso; è forza perché, intanto, bisogna che ognuno accetti il suo dovere, le sue posizioni, le sue missioni e con l’animo veramente grande sappia abbracciare tutta la vita cristiana, anche quando si è sotto la prova e sotto la pressione della tentazione.

Ringraziamo allora il Signore del suo amore, particolarmente dell’amore che ci ha dimostrato facendo la Chiesa e inserendoci nella Chiesa. E progrediamo insieme in questo entusiasmo di bene e di carità vera e totale.