26/05/1989 - Omelia Venerdi VII Ord

Sant'Ilario d'Enza, 26/05/1989
Omelia, Venerdì VII settimana Tempo Ordinario – Catechesi mese di Maggio, Seconda tappa nel cammino di affidamento a Maria delle giovani famiglie

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Sir 6,5-17; Mc 10,1-12. Noi invochiamo sempre la Madonna con le parole: “O clemente, o pietosa, o dolce Vergine Maria”. È clemente, ci accoglie; è pietosa, ci perdona; è pia, è la vera donazione, perché ci dona Gesù. È questo pensiero della dolcezza, della soavità della Madonna quello che costituisce un motivo forte della nostra confidenza. Noi in lei vediamo un mirabile disegno di Dio che, conoscendo quanto siamo deboli, quanto siamo incerti, quanto siamo poveri, ci ha voluto dare la Madre santa e divina. La Madre di Dio è anche Madre nostra e, come la famiglia si forma nella grazia sacramentale del matrimonio, così questa grazia si sviluppa fino alla santità, proprio con la grazia che ci ottiene la Madonna. Ce la ottiene perché è clemente, ce la ottiene perché è pietosa, ce la ottiene perché nella sua dolcezza sa come ogni famiglia va trattata. L’affidamento a lei ribadisce questi concetti di fede e di confidenza: ci affidiamo a lei, sicuri del suo potere, sicuri della sua bontà, sicuri della sua comprensione. Sono tanti i problemi, sono tante le oscurità, sono tante le prove della vita, ma sappiamo bene come affrontarli quando ci accompagniamo con la devozione alla Madonna. Sia proprio con entusiasmo che le famiglie si offrono a lei; sia con l’entusiasmo della santità, con l’entusiasmo della fecondità, con l’entusiasmo della testimonianza. Chi sta vicino alla Beata Vergine realizza veramente in pieno il suo amore, realizza la sua comprensione, realizza la vittoria su tutte le tentazioni e tutti i pericoli. Abbiamo quindi una donazione vera: sia una donazione della mente, sia una donazione della volontà, sia una donazione che santifica il matrimonio e lo rende veramente degno della santità. Realizziamo così, con tutto il cuore, quello che il Signore ci ha suggerito nell’intimo. Il dono alla Madonna deve essere completo: donare la preghiera, donare la liturgia, donare la castità, donare l’umiltà; mettere tutto nelle mani della Madonna, perché lei realizzi, perché lei diventi la «Signora», la «Potente», perché la lasciamo agire con la nostra collaborazione. Sia una donazione viva, sia una donazione penetrante, sia una donazione senza rimpianti. Donare se stessi, la propria famiglia al Signore, in una pienezza e in una proposizione di cose sempre più grandi e sempre più forti. E dal suo presidio partirà un nuovo ardore, una nuova spinta, un nuovo coraggio. Ci metteremo coraggiosamente all’opera per santificare le nostre famiglie e per dare alla nostra famiglia il segno di Gesù, il segno della fede, il segno di quella carità soprannaturale per la quale stiamo in perfetta comunione con la Santissima Trinità.

CODICE89ERO01336L
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 26/05/1989
OCCASIONE Omelia, Venerdì VII settimana Tempo Ordinario – Catechesi mese di Maggio, Seconda tappa nel cammino di affidamento a Maria delle giovani famiglie
DESTINATARIO Comunità parrocchiale, giovani famiglie
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI«O clemente, o pietosa, o dolce Vergine Maria»
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