12/05/1989 - Omelia Venerdi VII Pasqua Nov Pent 8

At 25,13-21; Gv 21, 15-19.

L’essenza dell’annuncio cristiano è proprio l’amore. È nell’amore che Dio ha creato, è nell’amore che il Signore ha compiuto le meraviglie della storia della liberazione, è per amore che Dio ha mandato il suo Figlio, è per amore che Dio ci ha dato vicino a noi un cuore di mamma: il cuore della Madonna. Noi celebriamo nella Pentecoste questa meraviglia di amore, e ricordiamo che alla Beata Vergine diamo il titolo di «Corredentrice» perché ha collaborato con Gesù alla nostra salvezza, ha collaborato non per necessità – la salvezza che ci ha dato Gesù è sovrabbondante! –, ma per amore; per amore ha voluto stare vicino a Gesù, ha voluto capirlo anche nei momenti più difficili, capirlo e seguirlo, e ha voluto anche stare vicino a noi, perché è la nostra vera speranza. Per questo la chiamiamo «Rifugio dei peccatori» e, quando siamo nella tristezza, la chiamiamo «Consolatrice degli afflitti». È proprio così: ci è vicino con un grande cuore di amore. Lo Spirito Santo è venuto a fondare la Chiesa; lo Spirito Santo proclama la Chiesa suo regno di amore. È per questo che la presenza della Madonna è tanto preziosa, perché è presenza di amore. Dobbiamo vincere tutte le tentazioni, perché le nostre tentazioni sono tentazioni contro l’amore, perché sono tentazioni di egoismo (di esaltazione irragionevole dell’io); perché le nostre tentazioni sono orgoglio (l’orgoglio è appropriarsi di ciò che è di Dio); le nostre tentazioni sono sensualità, cioè passione che prorompe e che non conosce l’amore. Innalziamo quindi il nostro sguardo, il nostro cuore allo Spirito Santo e domandiamo che anche nella nostra vita trionfi l’amore, trionfi l’amicizia; trionfi nella nostra famiglia, trionfi nella nostra parrocchia, nella Chiesa. Questo amore grande, che lo Spirito Santo ha portato, porti in noi i frutti migliori, proprio perché abbiamo innalzato il nostro grido e la Madonna ci ha risposto, e la Madonna prega per noi.