08/06/1984 - Omelia Venerdi VII Pasqua Nov Pent 8

Sant’Ilario d’Enza, 08/06/1984
Omelia, Venerdì VII settimana Tempo di Pasqua, Novena di Pentecoste − VIII giorno

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At 25,13-21; Gv 21, 5-19.

Ogni discepolo è chiamato all’amore e la parola di Gesù rivolta a san Pietro, quella parola è per tutti: “Mi ami?”. È l’amore che dà valore a ogni cosa ed è sul nostro amore che saremo giudicati. L’amore è desiderio, è forza, è slancio, è entusiasmo. Bisogna che noi comprendiamo sempre di più, come tutta la nostra vita deve essere segnata dall’amore e il primo passo sta proprio nel desiderio incessante di conoscere il Signore: conoscerlo per amarlo, amarlo per conoscerlo sempre di più.

È lo Spirito Santo che pone questo desiderio vivo nell’anima nostra. È lo Spirito Santo che ci dà i mezzi per potere conoscere sempre di più e per potere perciò amare con sempre maggior forza. Dobbiamo chiedere stasera in modo tutto speciale il dono dell’Intelletto, cioè quella grazia dello Spirito per cui possiamo leggere più a dentro, possiamo leggere in Dio, dentro Dio, leggere le verità più grandi e più soavi della nostra fede, capirle per quanto noi possiamo, sentire come sono grandi, come sono magnifiche, come devono attirare tutto il nostro animo.

Lo Spirito Santo è proprio Lui, dice san Paolo, che penetra nella “profondità di Dio” (1Cor 2, 10). È proprio Lui che ci fa sentire come non dobbiamo fermarci a una vaga nozione, a una superficiale cognizione, ma dobbiamo con la meditazione, con la contemplazione, con l’invocazione, con la comunione fervida con lo Spirito Santo arrivare in grande profondità.

Oh, quanto dobbiamo desiderare questa cognizione vera, per potere camminare secondo lo Spirito! Altrimenti rischiamo di camminare secondo la carne e i frutti della carne sono morte, mentre i frutti dello Spirito sono gaudio e pace. Oh sì! Guardiamo, con un esame di coscienza molto forte, quanto abbiamo cercato di tenere pulito lo sguardo dell’anima nostra, quanto abbiamo cercato la vera purezza, perché sono i puri che vedono Dio (Mt 5, 8), quanto abbiamo cercato di renderci disponibili alla sollecitazione dello Spirito, per capire di più e amare di meglio.

CODICE 84F7N01366N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 08/06/1984
OCCASIONE Omelia, Venerdì VII settimana Tempo di Pasqua, Novena di Pentecoste − VIII giorno
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Il dono dell’Intelletto
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  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
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