19/06/1987 - Omelia Venerdi XI Ord 40 ore

At 18, 9-18; Gv 16, 20-23.

Vogliamo, questa sera, sentire come la Beata Vergine sia vicino all’altare per le nozze, le nozze dell’umanità con la Divinità, perché la nostra festa è di tutti i giorni. Tutti i giorni abbiamo bisogno della presenza e del miracolo del Signore, un miracolo questa vita eucaristica, un miracolo di amore e un prodigio di sapienza. Ed è sempre la Beata Vergine quella che ci fa capire il miracolo e il prodigio, quella che ci fa capire l’amore e il dono del Signore, perché L’Eucaristia è essenzialmente il dono, il dono che prolunga il dono dell’Incarnazione, quando l’amore misericordioso del Signore ha dato la salvezza, ha indicato la strada della resurrezione all’ umanità.

Vogliamo quindi sentire come il non abituarci, il vincere la nostra pigrizia, il vincere la nostra strana assuefazione è proprio una delle nostre più strette ed urgenti necessità. E la Madonna ci aiuta a sentire la sua presenza, la presenza di Gesù così dolce e così forte, così umile e così grande, così discreta e così prorompente. Oh, quanto dobbiamo pensarla vicino al nostro altare, con la tenerezza di Mamma, per vincere i. capricci di noi bambini viziati, per portarci a riflettere, noi che siamo così irriflessivi!

Chiediamo allora alla Madonna, insistentemente, questo dono: il dono di apprezzare il miracolo Eucaristico. Più che se lo vedessimo, noi dobbiamo credere! Più che lo sentissimo sensibilmente, dobbiamo immergerci nel suo amore, dirgli grazie, un grazie di tutto cuore, dirgli lo slancio di tutte le nostre anime che vogliono capire, che vogliono seguire, che vogliono tradurre!