26/07/1985 - Omelia Venerdi XVI Ord Campeggio femminile

Sir 44, 1. 10-15; Mt 13, 16-16

È una festa di famiglia: celebriamo la festa dei genitori della Beata Vergine Maria. È festa per loro, è festa per la Madonna, è festa anche per noi.

Dobbiamo sentire che quello che interessa la Madonna, interessa anche a noi, perché le vogliamo molto bene.

Dobbiamo spesso interrogarci sull’autenticità e la forza della nostra devozione alla Madonna. Troppe volte s’infiltrano le tentazioni di egoismo: ricorrere a lei solo per interesse. Troppe volte non capiamo che l’amore alla Madonna è soprattutto un renderla contenta, un amare Gesù come vuole lei, un capire la nostra posizione nella Chiesa come desidera lei.

Dobbiamo pregare molto lo Spirito Santo, perché c’insegni gli atteggiamenti fondamentali della nostra devozione alla Madonna, che c’insegni come dobbiamo essere pronti, attenti, generosi nel fare quello che pensiamo piaccia alla Madonna.

Oh sì, la vera devozione è proprio una dipendenza totale! La vera devozione è un amore che è di ammirazione ed è di imitazione; un amore, perché la Madonna ha fatto tanto e continua a fare tanto per ognuno di noi. La Madonna con la sua intercessione ci è sempre vicina, ci suggerisce le cose buone, ci consiglia le cose perfette, ci sprona perché abbandoniamo la nostra mediocrità e viviamo una vita spirituale forte e completa. Quello che dispiace alla Madonna è quando noi, fiacchi, irrisoluti, quando noi così, presi da tante cose, non costruiamo un vero cristianesimo e buttiamo lì delle preghiere non sentite e non vissute.

Amiamo il rosario, ma un rosario meditato e fervido, non un rosario semplicemente ripetizione di parole. Facciamo festa alla Madonna, partecipiamo alla sua gioia, domandiamo sempre la sua benedizione.