Es 20, 1-17; Mt 13, 18-23.
Il problema è dare frutto e ogni anima che non dà frutto, o che ne dà troppo poco, deve farsi la domanda: perché? Perché dopo tante grazie, dopo tanti ammonimenti, dopo tanto amore che il Signore ha versato nel nostro cuore, dopo tanta misericordia per cui il Signore ci ha perdonato un numero grandissimo di volte, perché manca il frutto?
La Scrittura parla spesso dell’indurimento del cuore, il cuore che diventa duro, cioè il cuore che si lascia occupare dall’egoismo, dall’orgoglio, il cuore che si abbandona con facilità e con ripetizione alle debolezze, quelle debolezze che poi portano al peccato.
Dobbiamo saperci interrogare: l’uso dell’esame di coscienza è un uso che i santi ci hanno raccomandato. Guarda dentro di te, guarda in profondità e sappi pentirti e sappi convincerti.
L’esame di coscienza, che è suggerito per ogni nostra giornata, vuole proprio andare contro l’indurimento del cuore, vuole corrispondere alla luce che il Signore si degna di darci: lasciarla penetrare in noi, gioire di questa luce e giudicare con questa luce. È la maniera migliore per migliorare noi stessi, per sapere ogni giorno fare qualcosa di meglio, qualcosa di più.
Proponiamocelo con molta forza: ogni giorno un passo, ogni giorno un passo di comprensione, un passo di umiltà, un passo per essere più aperti e più docili alla meravigliosa grazia del Signore.
CODICE | 87GPO0533FN |
LUOGO E DATA | Saint Nicolas, 24/07/1987 |
OCCASIONE | Omelia, Venerdì XVI settimana Tempo Ordinario |
DESTINATARIO | Campeggio estivo ragazze |
ORIGINE | |
ARGOMENTI |
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